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[L’analisi] Federfarma: in caso di escalation nucleare l’Italia ha scorte di iodio

Non serve assumere iodio per il rischio nucleare, dovesse essere necessario le farmacie italiane sono ben fornite, «ma approvvigionarsene ora è inutile». A spiegarlo è Marco Cossolo, presidente di Federfarma, all’ANSA, in merito alle preoccupazioni che molti italiani manifestano a causa della minaccia di un possibile attacco nucleare della Russia contro l’Ucraina. «Inoltre, assumere tali farmaci senza una reale necessità è non solo inappropriato, ma anche dannoso. È questa l’indicazione che noi farmacisti diamo ai cittadini quando ci chiedono consigli sul tema».

«Va ricordato poi che in Italia esiste un Piano di distribuzione straordinario di pillole di iodio in caso di effettivo allarme radiazioni che coinvolge anche le farmacie, come avviene nei paesi in cui sono presenti centrali attive», precisa Cossolo. La iodioprofilassi protegge la tiroide, inibendo o riducendo l’assorbimento di iodio radioattivo. Qualora si verificassero incidenti a centrali nucleari più o meno vicine al nostro Paese, nel Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari, approvato a marzo scorso dalla Conferenza delle Regioni, è prevista per gruppi sensibili della popolazione.

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