A2A “ha raggiunto una dimensione importante, ora non dobbiamo crescere per linee territoriali ma per linee industriali, dove abbiamo business consolidati su cui siamo eccellenti”.
Lo ha affermato l’a.d Renato Mazzoncini nel corso della conference call di commento ai conti precisando che “se si presenteranno occasioni interessanti di aggregazioni territoriali certamente le guarderemo ma nel nuovo piano industriale ci basiamo su operazioni di m&a completamente diverse. Siamo interessati a crescere nell’economia circolare e nella transizione energetica. Guardiamo a operazioni che dal punto di vista degli investimenti sono molto più importanti delle aggregazioni territoriali fatte fino ad oggi, su filoni industriali più verticali, che ci interessano per consolidare la nostra leadership”.
Mazzoncini ha anche affermato che il Cda approverà il piano industriale il prossimo 19 gennaio e lo presenterà al mercato il giorno successivo spiegando che “avrà linee guida industriali piuttosto definite. Basta vedere dove abbiamo investito in questi mesi, i termoutilizzatori, lo sviluppo della rete elettrica, il ciclo idrico, il teleriscaldamento”. Sugli investimenti l’a.d. ha voluto ricordare che “l’anno scorso abbiamo chiuso con 627 mln di investimenti e per quest’anno pensiamo di sfiorare i 700 mln”.
Mazzoncini ha poi parlato di cedola affermando che “stiamo creando le condizioni per poter mantenere il livello di dividendi” che in ogni caso dovrà essere approvato dal Cda. Le previsioni per il 2020 stimano un utile a fine anno “che con ogni probabilità permetterà di confermare l’altissimo livello di dividendi pagato a maggio”.
Per quanto riguarda i conti A2A ha chiuso i 9 mesi dell’anno in corso con un utile netto in calo a 219 mln euro rispetto ai 250 mln dello stesso periodo del 2019. Nonostante il contesto caratterizzato dall’incertezza proveniente dalla pandemia da Covid-19, il gruppo ha registrato un balzo per quanto riguarda gli investimenti che, nel periodo di riferimento, si sono attestati a 413 milioni di euro, in aumento del 5% rispetto agli investimenti record del 2019 (394 milioni di euro).
I ricavi sono risultati pari a 4.805 milioni di euro, in diminuzione del 10,7% rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente. Il Margine Operativo Lordo si è attestato a 822 milioni di euro, in diminuzione di 64 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019 (-7,2%). Il Risultato Operativo Netto, pari a 400 milioni di euro risulta in calo di 52 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019 (452 milioni di euro).
La Posizione Finanziaria Netta di Consolidato al 30 settembre 2020 risulta pari a 3.381 milioni di euro (3.154 milioni di euro a fine 2019). Escludendo le variazioni di perimetro intervenute nei primi nove mesi del 2020 la PFN si attesta a 3.249 milioni di euro, registrando un assorbimento di cassa pari a 95 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019.
“I risultati economico-finanziari, conseguiti in un contesto senza precedenti, confermano la solidità del Gruppo e la sua resilienza”, ha commentato l’a.d. nella nota sui conti. “La contrazione è di fatto imputabile prevalentemente alla BU generazione fortemente penalizzata da uno scenario energetico molto debole il cui impatto è stato contenuto, oltre che dalla strutturale pluralità delle fonti di produzione, da una accorta attività di copertura realizzata nei mesi precedenti. Il Gruppo, pur in uno scenario con prezzi del gas e dell’energia in contrazione – continua Mazzoncini – trae la sua forza dalla differenziazione dei propri Business e dal forte attaccamento ai territori che ci consentono di guardare ai prossimi mesi con tranquillità.
Siamo soddisfatti in particolar modo da quelli operativi: nonostante l’emergenza e le difficoltà causate dalla pandemia siamo riusciti a dare continuità e qualità ai nostri servizi, a garantire la tutela della salute dei nostri dipendenti e a mettere le basi per lo sviluppo futuro attraverso investimenti superiori a quelli realizzati nei primi 9 mesi del 2019″, ha concluso.
Secondo il management, le stime sugli sull’esercizio 2020 dipendono, dalle ipotesi sottostanti la magnitudo, le modalità e la velocità dell’evoluzione della pandemia nel nostro Paese ma anche – per gli effetti sullo scenario energetico – dell’evoluzione a livello mondiale. Il Gruppo ha ipotizzato, per il quarto trimestre, un andamento coerente con l’abituale stagionalità delle attività e l’assenza di un secondo, geograficamente esteso e prolungato nel tempo, lockdown.
La natura dei settori in cui opera A2A ha dimostrato una notevole resilienza agli effetti negativi della pandemia. Nonostante ciò l’eventuale aggravarsi della crisi da Covid19 anche nell’ultimo trimestre dell’esercizio potrebbe principalmente impattare sullo scenario energetico con conseguenze, soprattutto nella BU Generazione &Trading. Impatti che saranno nuovamente in parte mitigati dalle coperture già oggi presenti sulle produzioni.
Allo stato attuale, sulla base delle informazioni disponibili, il Gruppo si attende per l’esercizio 2020 risultati allineati a quelli già riportati in sede di presentazione dei risultati al 30 Giugno 2020; il Margine Operativo Lordo è atteso a circa 1.140 milioni di euro (inclusi circa 20 milioni di euro di partite positive di reddito non ricorrenti). Gli investimenti compresi nell’intervallo 670-710 milioni di euro, in crescita rispetto al 2019; il flusso di cassa netto pari a circa -300 milioni di euro, escludendo l’effetto relativo alle operazioni di M&A.
Al momento, data l’incertezza sull’andamento della emergenza sanitaria e l’evoluzione delle misure a supporto della economia intraprese dalle Autorità, risulta molto complesso effettuare stime riferite ad un orizzonte temporale più esteso dei prossimi mesi.
Il Gruppo ha attivato, con maggior efficienza ed efficacia, alcune delle misure già prese durante la prima fase del COVID-19 (smart working esteso, sanificazioni straordinarie, questionari obbligatori da compilare prima del ritorno negli uffici per monitorare l’esposizione al virus etc) per garantire la continuità delle proprie attività in sicurezza. L’evoluzione della situazione e del correlato impatto sulle performance economico-finanziarie attese è continuamente monitorata e laddove necessario, così come nel 2020, il Gruppo è pronto ad introdurre azioni di mitigazione degli eventuali effetti negativi.