A seguito dell’Opas di Mps su Mediobanca, ma prima della riapertura dei termini dell’offerta dal 16 al 22 settembre, si ridisegna l’azionariato del Monte dei Paschi di Siena.
Al 15 settembre scorso, la Delfin degli eredi Del Vecchio detiene in proprietà diretta il 20,949% della banca più antica del mondo, il “dichiarante” Gaetano Francesco Caltagirone possiede il 12,260% in indiretta proprietà, Banco Bpm è al 4,471%; Bpce al 3,370%; Ubs al 4,331%; Blackrock al 3,596%.
Delfin e Caltagirone risultano avere al 15 settembre “zero” azioni di Mediobanca, segnale che hanno apportato tutti i titoli all’Opas di Mps.
Dall’aggiornamento del libro soci non emerge la partecipazione del ministero dell’Economia e delle Finanze che prima dell’avvio dell’offerta deteneva circa l’11,7% di Mps e che dovrebbe essersi diluito al 5% circa.
Alla luce del nuovo pacchetto azionario detenuto da Francesco Gaetano Caltagirone, si precisa che “è pendente presso la Bce il procedimento autorizzativo” per il superamento del 10% nel capitale di Mps e, fino “al rilascio del provvedimento autorizzativo i diritti di voto eccedenti il 9,99% sono sterilizzati”.
In ogni caso, sottolinea Caltagirone nella Dichiarazione delle intenzioni presentata alla Consob, il superamento, “al momento”, della soglia del 10% ha origine dall’adesione all’Opas e la quota “varierà alla conclusione dell’offerta pubblica di acquisto e scambio” avvenuta il 22 settembre e “la consistenza a valle di tale risultato sarà la base per eventuali considerazioni”.
Nel frattempo, “come noto, c’è l’impegno a non presentare liste per concorrere alla nomina della maggioranza dei membri del Consiglio di amministrazione di Bmps fino a che la partecipazione sarà sopra la soglia del 10%”.