Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Fra Giubileo e nuovo Papa, l’Italia più ricca di 20 miliardi | L’analisi

Roma si riscopre, ancora una volta, centro del mondo. Questa volta non per summit o vertici politici, ma per un appuntamento con la storia e con la spiritualità: il Giubileo, la successione di Papa Francesco scomparso il 21 aprile e l’elezione di Leone XIV.

Eventi che hanno riportato nella Capitale milioni di persone e un indotto economico di dimensioni straordinarie: 20 miliardi di euro, pari a circa l’1% del PIL italiano, secondo una stima composita che poggia principalmente sulle proiezioni ufficiali del Ministero del Turismo.

L’impatto maggiore arriva dal Giubileo, che secondo le previsioni degli esperti del ministero porterà oltre 30 milioni di pellegrini a Roma nell’arco di 12 mesi, generando una spesa stimata in 17 miliardi, tra consumi diretti, investimenti infrastrutturali e ricadute indotte.

A questa cifra si somma il ritorno immediato legato alla morte del Pontefice, ai suoi funerali e all’elezione del successore: un doppio evento concentrato in appena tre settimane, tra il 21 aprile e l’8 maggio, che ha prodotto un indotto stimato tra 342 e 576 milioni di euro, secondo il Centro Studi di Unimpresa, con una media di circa 450 milioni.

A questo poi bisogna aggiungere i riflessi economici sul resto del Paese per la spinta prevedibile dei visitatori provenienti dagli Stati Uniti.

A Roma si è registrato un flusso di 700-900 mila tra la fine di aprile, con i funerali di Papa Francesco e le prime settimane di maggio culminate con la nomina del nuovo Pontefice. Complessivamente, secondo le analisi del Centro Studi di Confimprese, questi appuntamenti hanno generato oltre 2,4 milioni di pernottamenti.

Solo il giorno del funerale, sabato 26 aprile, oltre 400 mila persone hanno riempito il sagrato di San Pietro e le vie adiacenti. Un numero che ha mandato in tilt le prenotazioni e spinto i prezzi verso l’alto.

In zona Prati, Borgo e Trastevere le strutture ricettive hanno toccato tariffe record di 2.500 euro a notte, con un incremento immediato dei prezzi dopo l’annuncio ufficiale delle esequie.

Nel dettaglio, l’impatto economico diretto dei pellegrini è stato stimato in 258 milioni di euro, distribuiti su cinque principali voci di spesa. Il costo medio per un pernottamento è stato di circa 120 euro, così suddivisi: Alloggio 60 euro al giorno per pellegrino, per un totale di 114-144 milioni di euro; ristorazione 24 euro al giorno, con incassi tra 45 e 57 milioni di euro; trasporti 12 euro, per un totale di 23-29 milioni di euro; commercio e souvenir religiosi 18 euro, per un totale di 34-43 milioni di euro; donazioni, biglietti e musei 6 euro, per un incasso aggiuntivo di circa 12-14 milioni di euro.

Numeri che, secondo il modello elaborato dal Centro Studi di Unimpresa, generano un effetto complessivo di 342-576 milioni. Le case per i pellegrini e le strutture ecclesiastiche, più economiche e sobrie, sono andate esaurite in poche ore. Anche le soluzioni alternative, come i viaggi in pullman organizzati da diocesi e parrocchie – 130 euro a testa per partecipare al funerale in giornata – sono andate a ruba.

Il settore extra-alberghiero (B&B, case vacanza, affitti brevi) ha beneficiato dell’ondata, anche se alcuni operatori lamentano un calo della domanda nei mesi precedenti: «A gennaio 2025 le prenotazioni erano inferiori del 60-75% rispetto agli anni precedenti», ha dichiarato Alessandro Galardo, agente immobiliare e gestore di un bed and breakfast.

Tuttavia, il boom di aprile-maggio ha cambiato il quadro. Federalberghi Roma ha confermato che gli hotel hanno registrato un saldo positivo di presenze, nonostante una capacità ricettiva di 120 mila posti letto ufficiali. «Il picco è arrivato negli ultimi giorni. Siamo ancora sotto pressione per l’effetto combinato del Giubileo e del Conclave», ha spiegato il presidente Giuseppe Roscioli.

Accanto ai dati a breve termine, ci sono quelli strutturali. Il Giubileo ha già innescato investimenti per decine di milioni di euro: tra i 5 e i 10 milioni i costi organizzativi diretti, mentre l’intera manovra infrastrutturale – tra trasporti, restauro urbano e digitalizzazione dei servizi – potrebbe superare i 4,5 miliardi. A beneficiarne saranno anche altri settori: edilizia, mobilità, tecnologie turistiche.

Edoardo Lofoco, presidente di Unimpresa Lazio, invita a guardare avanti: «È il momento di investire in strutture moderne e sostenibili, ampliare l’offerta ricettiva, completare la linea C della metropolitana, potenziare i collegamenti con Fiumicino e digitalizzare l’accoglienza. Roma può e deve trasformare l’onda del Giubileo in un’azione permanente di rilancio».

Qualche voce critica invita alla prudenza. Filippo Celata, docente a La Sapienza, ha ricordato come spesso le stime ufficiali siano ottimistiche: «L’impatto strutturale del Giubileo si misura nel tempo. Nel 2000 la crescita fu reale, ma contenuta. Serve attenzione agli effetti collaterali, come il rincaro abitativo».

Eppure, anche con qualche riserva, i numeri parlano chiaro. La Roma del 2025 è tornata al centro della scena mondiale. Con l’elezione di Papa Leone XIV, la Porta Santa ancora aperta, e milioni di pellegrini in cammino, la Capitale celebra un anno eccezionale. La scommessa ora è quella di rendere duraturo questo effetto moltiplicatore coniugando fede e sviluppo economico.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.