I lavoratori pubblici in Italia con almeno una giornata retribuita nel 2024 sono stati oltre 3,73 milioni.
Anche se in maggioranza donne, la loro retribuzione media – pari a 35.350 euro – è stata superiore per gli uomini, in ogni classe di età.
I dipendenti pubblici sono soprattutto lavoratori della Scuola (39,6%) o del Servizio Sanitario (20%), e in misura minore delle Amministrazioni locali (14,9%) o delle Forze Armate, Corpi di Polizia e Vigili del Fuoco (13,9%).
In termini contrattuali, l’83,1% dei lavoratori è assunto a tempo indeterminato, mentre in oltre il 76% dei casi l’età è superiore ai 40 anni: tenendo conto delle attuali norme, un terzo andrà in pensione entro i prossimi dieci anni.
Questo il quadro fatto dall’Inps, aggiornando il suo Osservatorio sui lavoratori pubblici allo stato dell’arte nel 2024.
Il numero dei dipendenti pubblici, spiega l’Inps, è in aumento, registrando una crescita annua dell’1,5% a fronte di una retribuzione media salita dello 0,6%, con oltre il 60% dei lavoratori sotto i 35mila euro di salario nel 2024.
Elemento, quello salariale, che riflette anche l’esistenza di un “gender pay gap”: la retribuzione media aumenta infatti al crescere dell’età fino a stabilizzarsi dai 50 anni in poi, ed è costantemente più alta per il genere maschile (41.117 euro, contro 31.679 euro per quello femminile).
Un divario retributivo massimo si registra nelle classi di età “20-24 anni” e “oltre i 65 anni”, in cui la retribuzione media delle donne è pari solo al 70,5% di quella degli uomini.
Su base territoriale, nel 2024 il 24% dei lavoratori pubblici lavora nelle regioni del Centro.
Seguono Nord-Ovest (23,1%), Sud (21,8%), Nord-Est (19,8%) e Isole (11,3%).
Le retribuzioni medie presentano i valori più bassi nelle due aree del Nord, 34.015 euro nel Nord-Ovest e 34.515 euro nel Nord-Est, mentre è al Centro che si registra il valore più alto di retribuzione media nell’anno, con 36.929 euro.
Nel 2024, analizzando infine la tipologia di lavoro, l’Inps sottolinea che il numero medio di lavoratori pubblici con un orario a tempo pieno è stato di 3.204.539, pari al 93,7% del totale.
La principale forma di lavoro a tempo parziale è invece il part-time orizzontale, che nel 2024 ha riguardato 172.174 lavoratori.
Il part-time, in generale, resta ancora una questione a forte maggioranza femminile: nelle sue tre forme (orizzontale, verticale e misto), la componente di donne nel 2024 rappresenta rispettivamente l’81,8%, l’80,6% e il 75,0% del corrispondente totale.








