«Inflazione, guerra, rischio recessione, Covid». L’Italia si trova di nuovo al centro di una serie di crisi concatenate. «Di questo passo, in autunno la gente arriverà all’esasperazione, non solo i disoccupati, ma anche chi ha un lavoro e scoprirà di non avere più un reddito sufficiente». A dirlo è l’industriale Gianfranco Zoppas. «Bisogna creare al più presto occasioni di crescita e fare in modo che una quota maggiore delle retribuzioni arrivi effettivamente ai lavoratori. È questa l’unica maniera efficace per aumentare gli stipendi, come ormai chiedono giustamente tutti».
Il taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori, annunciato da Draghi «è un buon inizio e va fatto subito. Ma resta il problema degli alti costi dell’energia problema che va affrontato per tutelare il potere d’acquisto. Il governo deve dirci cosa farà contro i rincari di luce e gas». Intanto «non dobbiamo dimenticarci del Covid: crea apprensione e danneggia in maniera diretta la produttività del lavoro. Ma adesso incombe soprattutto il problema dell’inflazione: è una tassa iniqua che colpisce tutti ed erode le retribuzioni», in un’intervista a La Stampa.








