Federico Rampini sul Corriere della Sera parla del ‘nuovo ordine mondiale’ perseguito da Trump: “La velocità con cui il presidente americano sembra aver mollato Zelensky, l’asprezza dei suoi insulti, i toni ricattatori con cui esige di farsi rimborsare gli aiuti con le risorse minerarie ucraine, il probabile successo di questi metodi brutali: tutto aggrava il senso di vertigini già creato dalle prime mosse contro Messico e Panama, Groenlandia e Canada. Amici e nemici, in America e nel mondo intero, stanno prendendo le misure del «metodo Maga» in politica estera.”
Putin – osserva Rampini – sembra convinto di poter trascinare Trump verso una Nuova Yalta. Per Putin Nuova Yalta significa prima di tutto ridare alla Russia lo status di superpotenza; in secondo luogo riconoscerle il diritto alla sua sfera d’influenza, anche a costo di limitare la sovranità dei Paesi confinanti. In Cina alcuni esperti di geopolitica vicini a Xi Jinping auspicano qualcosa di simile.
Attingendo al linguaggio della loro storia antica, parlano dell’avvento dei Tre Regni. Noi diremmo un G3, un direttorio mondiale dove America, Cina e Russia gestiscono le loro relazioni, stringono patti e negoziano compromessi, riducono le aree di conflitto, e in un certo senso si spartiscono il pianeta.”
Sono visioni semplificate, perfino ingenue. Il mondo di oggi ha altri poli —Unione europea, India, Giappone, Arabia, Iran, Turchia—che nel 1945 non esistevano o non contavano, erano stremati dalla guerra o poverissimi. Ma dietro la Nuova Yalta o i Tre Regni affiora la speranza (di Putin e Xi) o il timore (di tanti altri) che Trump sia pronto a un cambiamento radicale: una politica estera fondata sui rapporti di forza, un pragmatismo estremo, una realpolitik cinica.”
Talvolta i leader più cinici riservano sorprese positive, come appunto Nixon in politica estera. Trump però non sembra cogliere che una delle forze dell’America — oltre a economia, tecnologia, demografia — è il suo sistema di alleanze. Mentre Macron cercava di spiegarglielo – conclude – al Consiglio di sicurezza Onu l’America votava con la Russia sull’Ucraina, contro gli europei.”








