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In 8 anni chiuderanno oltre 500 istituti scolastici | Lo scenario

«Scegliere di ridurre il numero di scuole piuttosto che ridurre il numero di alunni per classe è una logica non condivisibile e dimostra la poca lungimiranza del Ministero»: queste le parole di Giuseppe D’Aprile durante il Consiglio regionale della Uil Scuola Rua Sicilia in corso questa mattina a Enna.
«Le riduzioni in atto nella scuola sono parte di un pacchetto di misure previste in Finanziaria che andranno a tagliare in otto anni oltre 500 scuole: una perdita netta in termini di figure professionali amministrative e tecniche».

«La scelta di misure congiunturali, invece che strutturali, non risolve le criticità derivanti dalla carenza di organico: a partire dalla sicurezza degli alunni alla gestione degli adempimenti di segreteria, sempre più articolati e complessi che vanno ben oltre i limiti stabiliti nel Contratto di Lavoro, come quella della piattaforma “Passweb” (portale Inps) e dei laboratori (spesso un assistente tecnico è responsabile di più punti informatici), dalla personalizzazione della didattica alla disabilità».

«Una logica di contrazione e di risparmi che risponde soltanto a parametri di finanza pubblica mentre le risorse del Pnrr perdono progressivamente i loro obiettivi, compreso quello della digitalizzazione delle scuole. Bisogna completare il percorso avviato in fase pandemica» puntualizza D’Aprile «assegnando ad ogni istituto comprensivo un assistente tecnico di informatica e non un tecnico su dieci scuole. Una situazione ugualmente critica in tutto il Paese che in Sicilia» mette in evidenza il segretario regionale Uil Scuola Rua Sicilia, Claudio Parasporo «si sovrappone ad una condizione di precarietà che dura da anni. Investimenti in sicurezza, in edilizia e nelle infrastrutture digitali sono i presupposti per dare stabilità al lavoro che si fa nelle scuole dell’isola».

«Non è questione di Nord o Sud, è in gioco il concetto stesso di scuola, in termini di accesso, opportunità, programmi, mobilità e stipendi. Fa specie il silenzio della politica siciliana a riguardo» dice Parasporo nel corso del Consiglio regionale «invitando tutte le menti libere e di buona volontà a fare quadrato e firmare la raccolta firme contro la regionalizzazione del sistema di istruzione nazionale». Presenti al Consiglio la segretaria regionale Uil Sicilia, Luisella Lionti e il segretario nazionale Uil Scuola Rua, Paolo Pizzo.

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