Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Ue: assedio alla leader | L’analisi di Paolo Valentino

Paolo Valentino sul Corriere della Sera parla di ‘assedio alla leader Ue: “Dopo sei anni, spesi cercando di incarnare l’Unione europea sulla scena globale, anche a costo di violare i limiti imposti dai trattati alle sue funzioni – osserva l’editorialista – von der Leyen in questa torrida estate è finalmente diventata il volto dell’Unione, imponendosi al centro dello schema di gioco europeo. E a consacrarla è stato proprio Donald Trump, che prima l’ha ignorata per mesi, poi l’ha umiliata imponendole una visita quasi da vassallo nel suo golf club di Turnberry, in Scozia, e infine l’ha accolta alla Casa Bianca ribattezzandola «presidente d’Europa».

Ma è un destino beffardo quello di von der Leyen, che oggi pronuncia davanti al Parlamento europeo l’annuale «Discorso sullo stato dell’Unione», il primo dall’inizio del secondo mandato e probabilmente anche il più difficile da quando guida la Commissione di Bruxelles. Quello che tradizionalmente segna il via alla nuova stagione politica, rischia di rivelarsi un’operazione di soccorso ricca di insidie e dagli esiti incerti. Diventando Madame Europe, con il plus di forzature personali in cui spesso indulge, von der Leyen ha finito per personificare tutti i guai della costruzione comune, le sue debolezze e contraddizioni, mai così evidenti come nei mesi trascorsi.

Basterà la decisione di multare il gigante del web, ignorando le minacce di Trump, a convincere gli eurodeputati a ratificare l’accordo sui dazi? Molto dipende dal discorso odierno di von der Leyen, che dovrà dire parole chiare anche sulla difesa europea, il grande tema di questi mesi, ma sul quale non ha molto di cui vantarsi a parte il fondo per prestiti agli Stati membri da 150 miliardi di euro per progetti comuni. Peccato però che sulla Difesa von der Leyen deve guardarsi anche dagli Stati membri. Quando infatti la scorsa settimana ha parlato di «piani molto precisi» per il potenziale spiegamento di soldati europei nel quadro delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, a bacchettarla è stato proprio il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, il quale ha ricordato che in politica estera come sulla Difesa, «l’Ue non ha alcuna competenza». Una conferma ulteriore – conclude – che la distanza tra essere il simbolo di una debolezza collettiva e diventare un capro espiatorio può essere molto breve”.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.