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Turismo: dagli affitti brevi sul PIL crescita di +16%, 66 miliardi nel 2024 tra prenotazioni e indotto | L’analisi

L’incidenza degli affitti brevi sul PIL nel 2024 si è attestata a 66 miliardi di euro, contro i 57 miliardi del 2023, suddivisi tra prenotazioni dirette (13 miliardi), indotto (52 miliardi) e ristrutturazioni, arredi e manutenzioni (1 miliardo).

È quanto emerge dalla survey “Mappatura, provenienza e redditività del patrimonio immobiliare italiano immesso sul circuito degli Affitti Brevi”, presentata alla Camera e curata da Marco Celani, amministratore delegato di Italianway e presidente di AIGAB (Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi), nell’ambito dell’edizione 2025 di ReFuture – Forum dell’Economia Immobiliare, organizzato da Andrea Napoli, CEO di Locare.

Lo studio analizza il fenomeno degli affitti brevi in Italia, fornendo dati aggiornati sulla loro incidenza economica a fine 2024 e sul ruolo strategico dei Property Manager.

Gli affitti brevi – ha dichiarato Marco Celani, presidente di AIGAB e AD di Italianway, nel corso della presentazione del report in occasione della quinta edizione del Forum dell’Economia Immobiliaredanno un contributo importante al PIL e sono una componente fondamentale della ricchezza delle famiglie italiane. Le esternalità negative legate agli impatti sul territorio vanno misurate prima di imporre restrizioni che possono avere ripercussioni peggiori dei benefici attesi. Il mercato si autoregola e, ogni volta che c’è uno squilibrio tra domanda e offerta, le decine di migliaia di decisioni dei singoli portano l’allocazione delle risorse scarse a un nuovo prezzo di equilibrio”.

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