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Trump sta vincendo la guerra economica | L’analisi di Guido Tabellini

Il presidente Trump – sottolinea su Repubblica Guido Tabellini – sta vincendo alcune battaglie importanti nella sua guerra economica contro il resto del mondo:

la Nato ha accolto la sua richiesta di alzare la spesa per la difesa al 3,5 per cento del Pil (più 1,5 per cento in infrastrutture) entro il 2035, più di quanto spendano oggi gli Stati Uniti, dove la spesa in difesa secondo le stime scenderà al 2,4 per cento entro il 2035;

il G7 ha esentato gli Usa dall’imposta minima globale del 15 per cento sui profitti delle multinazionali;

per evitare ritorsioni commerciali, il Canada ha rinunciato all’imposta del 3 per cento sulle vendite dei servizi digitali effettuate sul suo territorio.

Non è escluso che anche molti paesi europei, tra cui l’Italia, siano costretti a fare altrettanto.

Nel frattempo, la borsa americana ha superato i massimi storici.

Nonostante l’enorme incertezza creata da Trump, l’economia sta tenendo e una recessione nella seconda metà dell’anno è diventata meno probabile.

L’inflazione non è ancora salita, nonostante i dazi già imposti, e il dollaro si è deprezzato di oltre il 10 per cento (e probabilmente si svaluterà ancora, anche questo un obiettivo dell’amministrazione americana).

Non è affatto detto che quanto sta avvenendo sia davvero nell’interesse degli Stati Uniti, ed è ancora presto per giudicarne l’impatto economico.

Né è vero che l’economia internazionale sia un gioco a somma zero, dove conta solo chi guadagna e chi perde.

Tuttavia, Trump sta raggiungendo molti dei suoi obiettivi economici, grazie non alla sua abilità negoziale, ma a due altri fattori.

Primo, i suoi alleati occidentali non possono rischiare di perdere improvvisamente il sostegno militare americano.

Secondo, l’economia americana è davvero molto più forte e resiliente delle altre.

Le lezioni per l’Europa e per l’Italia sono chiare.

Da un lato, dobbiamo ridurre la nostra dipendenza dagli Stati Uniti.

Dall’altro, dobbiamo imparare dagli americani come rendere più dinamica la nostra economia.

La lezione chiave è che per innovare occorre rischiare.

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