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Trump e i finto-pacifisti | L’analisi di Ferdinando Adornato

Così – commenta su Il Messaggero Ferdinando Adornato – alla fine è stato Trump a realizzare il sogno dei finto-pacifisti di tutto il mondo: sospendere l’invio di armi all’Ucraina.

È auspicabile che si tratti solo di una temporanea, coercitiva pressione su Zelensky. In ogni caso, l’annuncio della von der Leyen sul piano di riarmo è servito a bilanciare, con un passo avanti europeo, il passo indietro degli USA.

Comunque, sembra proprio arrivato il momento, soprattutto per chi si ostina a credere nell’unità dell’Occidente, di porre a Washington una questione decisiva: davvero gli USA non hanno nulla da perdere da questo loro nuovo corso?

È già del tutto evidente cosa abbiano da perdere l’Europa e l’Ucraina. Ma, nonostante le apparenze, anche gli americani, e la stessa immagine di Trump, stanno in effetti rischiando qualcosa di storicamente significativo.

Che cosa? Proprio la scommessa per Trump più importante: quella di costruire un nuovo ordine mondiale nel quale l’America «torni a essere grande».

È comprensibile che, inseguendo tale orizzonte, Washington punti a imbrigliare l’asse tra Putin e Pechino, creare una nuova liaison con Mosca e ridimensionare, contemporaneamente, l’alleanza con Bruxelles. Del resto, non si tratta di farina del suo solo sacco. Fu Obama il primo a teorizzarlo.

Ma resta aperto un dubbio: i conti di questo progetto tornerebbero lo stesso se Mosca stravincesse la guerra con Kiev e arrivasse a minacciare, con la sua presenza invasiva, l’intera Europa?

In altri termini, “Make Russia great again” può essere un risultato accettato senza alcun timore da Trump?

Non sembra proprio. Il segreto della politica mondiale, lo sappiamo da secoli, sta nella ricerca dell’equilibrio. Per cui, se è certamente conveniente (per tutti) il recupero di un buon rapporto tra USA e Russia, non lo è affatto agevolare il sogno putiniano di ricostruire un impero, sul modello zarista o sovietico che sia, ancora una volta proiettato a minacciare l’Europa.

Se ciò avvenisse, rompendo per giunta in modo aggressivo l’alleanza euro-atlantica, ben presto l’America piomberebbe in una sorta di futuro distopico. Da sola, in un mondo tripolare, a fronteggiare Cina e Russia. Dittature difficili da addomesticare.

A questo modo, il tanto agognato neo-isolazionismo diventerebbe di colpo un incubo. 

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