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Tino Oldani, Italia Oggi: “Forse la BCE non è infallibile. Vi spiego perché”

La Banca centrale europea (Bce) è un’istituzione indipendente. Ma è anche infallibile? Su questo tema, sollevato da Guido Crosetto, ministro della Difesa, dopo che la Bce ha deciso di ridurre l’acquisto di Btp e di proseguire nel rialzo dei tassi anche a rischio di aggravare una congiuntura negativa, si è sviluppato nei giorni scorsi un vivace dibattito politico, in cui l’opposizione dem al governo Meloni e diversi economisti, Mario Monti in testa, hanno difeso l’indipendenza e l’infallibilità della Bce come un tutt’uno.

Ma è davvero così? Nessun dubbio sull’indipendenza, ma sulla presunta infallibilità della Bce, guidata da Christine Lagarde, è lecito dubitare. Un esempio? Eccolo. Sulla politica green e il cambiamento climatico, come emerge da dichiarazioni ufficiali, la Bce e la Federal Reserve Usa (Fed) hanno visioni opposte.

Pochi giorni fa l’economista tedesca Isabel Schnabel, membro influente del board della Bce, ha dichiarato in buona sostanza che la Bce, d’ora in poi, userà la leva monetaria per finanziare la politica green in Europa, in linea con gli obiettivi della lotta al cambiamento climatico fissati dall’Accordo di Parigi del 2015.

Il tutto, precisa Schnabel, «in linea con il nostro mandato». Il che sa molto di «excusatio non petita», poiché è arcinoto che il mandato statutario della Bce si limita al contenimento dell’inflazione al 2%, e non ad altri obiettivi, come la crescita e l’occupazione, previsti invece nello statuto della Fed” il cui governatore, osserva Oldani, pochi giorni fa ha precisato che spettano al governo Usa e non alla Fed le scelte sulle politiche ambientali.

“Nel mio piccolo – prosegue Oldani – noto che l’annuncio di Schnabel ha preceduto di pochi giorni l’annuncio di una svolta importante di Olaf Scholz circa la disponibilità a «nuovi sussidi comuni» europei per rispondere al piano Usa di 370 miliardi per la politica green.

Guarda caso, la svolta della Bce, annunciata da Schnabel, cade a fagiolo: basterà che la Bce acquisti in modo massiccio le obbligazioni green che saranno emesse dal governo Scholz, e per la Germania il gioco sarà fatto. I titoli green, in quanto tali, sarebbero considerati prioritari rispetto ai Btp italiani e ai titoli pubblici tradizionali degli altri paesi Ue.

Una brutta grana non solo per Meloni e Crosetto – conclude – ma per tutte le banche italiane e per milioni di risparmiatori. Il che renderebbe odioso il silenzio suggerito da Monti sulla Bce”.

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