Dopo il 15 settembre, se non si sarà raggiunto l’obiettivo l’80% di popolazione vaccinata, potremmo discutere di introdurre «una forma di obbilgo». Queste le parole di Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, che aggiunge «la quarta ondata della variante Delta si è stabilizzata», e sottolinea, «l’arma più efficace per limitare la diffusione dei contagi è il vaccino. Ma non si può più aspettare».
«Questa è l’ultima chiamata alle vaccinazioni», aggiunge Sileri sottolineando che «vediamo nelle prossime settimane quale soglia di vaccinazioni riusciremo a raggiungere, ma dai dati delle ospedalizzazioni, si potrebbero andare a toccare solo le fasce d’età che rischiano di più. Qualcuno ha parlato di over 50, ma io andrei a proteggere chi ha più di 40 anni. Non possiamo continuare a rallentare il lavoro ordinario degli ospedali. assurdo pensare di dover lasciare ancora indietro tutti quei malati che non hanno il Covid ma aspettano delle cure».
Quanto all’immunità di gregge, «quello dei due terzi era un obiettivo fissato in base alle caratteristiche del virus originario, ma con la variante Delta, che si è rivelata molto più contagiosa, dovremo salire all’80% della popolazione. Forse anche qualcosa di più», spiega il sottosegretario alla Salute precisando che dal punto di vista dei vaccini «abbiamo raggiunto quasi un milione di over 50 nelle ultime 2-3 settimane e non è poco. Ma restano loro il problema più grande. Dobbiamo convincerli» in un’intervista a la Stampa.
A proposito dell’obbligo vaccinale nelle aziende di cui parla Confindustria e le resistenze dei sindacati, «credo che debbano prendere una decisione congiuntamente. Ma se si parla di obbligo vaccinale nelle aziende, non sono convinto. Lasciamo comunque aperta ogni eventualità e valutiamo i numeri che avremo all’inizio dell’autunno. Poi, nel caso, prenderemo delle contromisure», precisa.
Quanto, infine, alla necessità della terza dose, «se vedremo un aumento dei casi tra chi si era vaccinato, perché la copertura dell’immunizzazione è scesa con il passare dei mesi, si dovrà fare una terza dose. Ma aspettiamo di leggere dati e numeri», conclude Sileri sottolineando che «guardando i primi studi scientifici che iniziano a essere pubblicati, la terza dose sembra essere utile soprattutto a chi ha un’immunocompetenza non buona, come i dializzati o i malati oncologici in terapia. In questi pazienti la copertura del vaccino sembra meno duratura e credo che per loro una terza dose sarà necessaria, probabilmente intorno al mese di ottobre»
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