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Siamo giunti al necrologio del diritto internazionale | L’analisi di Marino Longoni

Marino Longoni su Italia Oggi parla di un “necrologio del diritto internazionale”:

“Esiste ancora un diritto internazionale? E l’Onu – si domanda l’editorialista – serve ancora a qualcosa, oltre a lanciare inutili appelli che trasudano ipocrisia e compromessi al ribasso? E poi: esiste ancora, a livello internazionale, un basilare senso della giustizia condiviso da tutti? E la diplomazia ha ancora un ruolo da giocare per risolvere le crisi internazionali più gravi? Oppure siamo tornati a un’epoca di barbarie dove l’unica legge che conta è la legge del più forte?”

“L’attacco russo all’Ucraina, condito da una vergognosa sequenza di menzogne e giustificazioni prive di ogni logica e ogni pudore; il conflitto tra Hamas e Israele che ogni giorno miete decine di vittime civili; il folle fanatismo iraniano che vuole produrre bombe atomiche per distruggere Israele; e la violenta reazione israeliana, ora anche americana, raccontano di un mondo sull’orlo del baratro”.

“Gli scenari sono da brividi: molti commentatori ritengono che Mosca abbia lasciato mano libera a Trump in Iran in cambio di un suo completo disinteressamento sulla questione ucraina, e Putin si starebbe preparando alla spallata finale nei confronti di Kiev, convinto che nessuno potrà più mettergli i bastoni tra le ruote.

“Europa, non pervenuta. E mentre l’attenzione di tutti è distratta da quello che succede in Ucraina, in Iran, in Israele e a Gaza, le mire cinesi su Taiwan potrebbero aggiungere un altro tassello a questo incubo: con gli Stati Uniti impegnati su tanti complessi scenari internazionali, quale momento migliore per raggiungere un obiettivo a lungo accarezzato e pubblicamente rivendicato da anni?”

“Per le superpotenze sembra arrivato il momento della resa dei conti, mentre tutti gli altri – dall’Europa impaurita alle inermi Nazioni Unite – restano a guardare, bloccati dalle proprie contraddizioni interne”.“E se pure è vero che, in fondo, il diritto internazionale è sempre stato un velo di ipocrisia a copertura dei rapporti di forza tra le grandi potenze – conclude Longoni – ora sembra evidente che anche questa maschera è stata gettata alle ortiche e quello che rimane è il ghigno infernale di chi è convinto di avere in mano le carte, cioè le armi migliori, e non si fa scrupoli ad usarle per raggiungere i suoi sporchi obiettivi. Diritto, giustizia, dignità sembrano sempre più parole vuote”.

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