“Si può combinare qualsiasi dose anti-Covid, prima, seconda o terza, con il vaccino antinfluenzale. Quest’anno si tratterebbe di due iniezioni, mentre per l’anno prossimo alcune aziende come Moderna lavorano a una fiala unica”.
Lo ha detto Sergio Abrignani, membro del Cts, professore ordinario di Immunologia all’Università Statale e direttore dell’Istituto nazionale di genetica molecolare Invernizzi del Policlinico di Milano, a proposito della somministrazione concomitante della terza dose e del vaccino antinfluenzale in un’intervista a La Stampa.
“Una possibilità in più per i soggetti per cui è raccomandata la terza dose ovvero i fragili e gli over 60, gli stessi a cui è consigliato l’antinfluenzale. Lo stesso giorno, magari su braccia diverse, possono ricevere due iniezioni”, ha aggiunto Abrignani sottolineando che “si fa soprattutto per evitare fastidio in un punto solo, ma va bene anche sullo stesso braccio”.
“Chi avrà il richiamo l’anno prossimo nel periodo del vaccino antinfluenzale, cioè ottobre e novembre, potrà fare la stessa cosa, mentre in altri periodi non avrebbe senso”, ha proseguito Abrignani sottolineando che “la vita è ancora molto all’aperto, ma a ottobre 2020 la curva saliva mentre ora scende. La differenza la fanno i vaccini. I rischi li corrono i non vaccinati, in particolare sopra i 50 anni. E i giovani che possono infettarsi, infettarli e raramente ammalarsi. Per questo vaccinarsi è un dovere civico e il Green Pass è lo strumento più pratico per arrivare al 90 per cento di vaccinati”.








