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Scatta l’addio al mercato del gas tutelato, al Sud la stangata più pesante | L’analisi

Addio al mercato tutelato per la bolletta del gas.

Infatti, dopo numerosi rinvii, per oltre 6 milioni di famiglie non vulnerabili scatterà la fine di questo particolare regime che garantiva tariffe calmierate.

Dovranno decidere se scegliere un operatore del gas sul mercato libero (molte lo hanno già fatto nei mesi passati).

Se non faranno nulla saranno automaticamente trasferite nel regime “Placet” alle nuove condizioni.

Lo scrive “La Stampa” ricordando che per circa 2 milioni di famiglie vulnerabili (per età over 75, reddito, disabilità) non cambierà nulla e resteranno nel tutelato con tariffe definite di mese in mese da Arera come in passato.

Il passaggio al libero segna un cambiamento significativo e apre la strada a nuove dinamiche nel settore.

A luglio anche la bolletta della luce sarà trasferita sul mercato libero con 4,6 milioni di famiglie non vulnerabili coinvolte.

Andrà così definitivamente in soffitta un’epoca che ha avuto il suo ruolo nel garantire prezzi regolamentati e protezione per i consumatori.

Le associazioni a tutela dei consumatori temono tariffe in aumento.

Le premesse non sono incoraggianti con rare offerte più convenienti rispetto a tutelato e “Placet”, tariffe più alte al Sud e risparmi inesistenti.

L’Unione nazionale consumatori ha rilevato che su un totale di quasi 500 offerte sul Portale Arera relative alle due più grandi città d’Italia, Roma e Milano, solo tre del mercato libero sono più convenienti sia della “Placet” sia della vulnerabilità.

Il Codacons invece ha calcolato quanto costerà alle famiglie il passaggio al mercato libero, nel caso in cui si scelga un contratto a prezzo fisso oppure variabile.

Il risultato è una spesa in più di 242 euro annui a famiglia con il fisso e un risparmio di circa 50 euro con il variabile.

“Prendendo in esame le migliori offerte degli operatori presenti sull’apposito comparatore pubblicato sul sito di Arera, e considerato il consumo medio di una famiglia “tipo” pari a 1.400 metri cubi annui si scopre che i contratti a prezzo fisso sono sensibilmente più costosi rispetto alle tariffe praticate agli utenti “vulnerabili”, quelli cioè che rimarranno nel regime di maggior tutela”, spiega il Codacons.

Che fa notare un altro aspetto: “la bolletta media del gas, approfittando delle migliori offerte attualmente presenti nelle principali città italiane, si attesta a 1.905,43 euro annui a nucleo, più pesante del 14,56% rispetto alla bolletta media stimata da Arera per il 2024 per gli utenti che rimarranno nel mercato tutelato (considerato anche il ritorno dell’Iva al 10% e al 22% a partire da gennaio).

Una differenza che equivale ad una maggiore spesa in media pari a +242,28 euro a famiglia l’anno”.

Con il contratto a prezzo variabile, ossia indicizzato all’andamento dei mercati invece la bolletta media del gas, considerando solo la migliore offerta nelle varie città, si attesta a 1.620,55 euro annui (-2,57% rispetto al tutelato del 2024, pari a 42,97 euro in meno all’anno.

Emergono inoltre differenze tra nord e sud del Paese.

Assoutenti ha realizzato una indagine in 20 città italiane sui nuovi costi delle forniture.

Per il prezzo fisso, a Roma si registra la spesa maggiore per chi oggi sceglie un operatore del mercato libero (2.045 euro l’anno).

Al secondo posto tra le principali città si piazza Catanzaro (2.032 euro), seguita da Palermo (2.024 euro).

Sul fronte opposto, la città con la migliore offerta a prezzo bloccato è Milano con 1.816 euro annui (offerta migliore sul portale Arera) con un risparmio pari a 229 euro rispetto a Roma.

Seguono Trieste, Bolzano e Trento con circa 1.837 euro annui.

Anche per i contratti a prezzo variabile, Roma detiene il primato della bolletta “stimata” più cara, con una media di 1.754 euro annui a famiglia.

La più conveniente è Trento, con una bolletta media stimata in 1.553 euro annui.

A pesare sono tassazioni regionali ma anche coefficienti differenti e spese di trasporto.

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