”Bisogna rendere la vita più facile alle imprese. Riceviamo denaro dal turismo estero in forma maggiore di quanto gli italiani non ne spendano all’estero. Dunque dobbiamo lavorare sul fatto che il turismo italiano ĆØ una componente creata dalla storia di grandi catene turistiche, ma anche da questo vero miracolo di piccole imprese familiari dedite molto alla cura Ā della persona e del territorio come dimostra la cura che dedicano al Ā personale e che rappresentano il biglietto da visita dell’Italia nel mondo”.
A dirlo, intervenendo al nono webinar organizzato dal distretto turistico della costiera amalfitana, l’economista Giulio Sapelli, autore del libro ‘Pandemia e resurrezione’. Ā Ā Ā
Ā “Che cosa ĆØ – chiede – l’Italia nel mondo? L’Italia ĆØ anche ciò che i turisti stranieri portano nel mondo della cultura che gli offriamo della civiltĆ del gusto e della bellezza. Dobbiamo sostenere tale settore, rivalutarlo, trasformarlo. Bisogna fare in modo che questo settore venga assicurato con investimenti in grado di far fronte alla variabilitĆ delle entrate. Dobbiamo avere la speranza che da questa crisi pandemica, unica in quanto colpisce l’offerta e la domanda assieme ed anche la riproducibilitĆ biologica, si esca con idee nuove anche sul turismo”.
Ad esempio “ciò che mi ha sempre colpito della costiera ĆØ la conservazione e la riattualizzazione della tradizione nell’innovazione. Io ritorno in costiera perchĆ© so di trovare la tradizione e la sicurezza. Bisogna che facciamo del turismoun nuovo modello di sviluppo e dunque allungare la stagione turistica, Ā detassare, intervenire con investimenti infrastrutturali con intelligenza e pensare che abbiamo una popolazione anziana e rendere Ā la vita più facile alle imprese”. Ā








