I costruttori siciliani denunciano un accordo tra la politica e le lobby del nord sul Recovery Plan fatto sula pelle della Sicilia passando per la figura del general contractor.
“Va bene dare più risorse al Sud, purché i benefici siano incassati al Nord, tramite i general contractor, colossi delle costruzioni che ora vedono lo Stato al loro fianco come azionista e finanziatore. Il tutto a scapito delle imprese locali del Mezzogiorno e della Sicilia”, afferma Santo Cutrone, presidente dell’Ance, che si oppone “alla costituzione, di fatto già delineata, di un monopolio dei general contractor del Nord sul mercato delle opere pubbliche al Sud, in particolare in Sicilia, che escluda del tutto le imprese locali dalla possibilità di partecipare alle gare d’appalto, proprio ora che, dopo dieci anni di vuoto, da Roma si prospetta almeno il finanziamento della manutenzione della viabilità stradale e ferroviaria, voce che darebbe ossigeno alle piccole imprese stremate dalla crisi”








