La ripresa dell’inflazione, l’interruzione delle forniture di alcune materie prime e di semilavorati strategici nelle nuove catene del valore come sono i semiconduttori, le tensioni geopolitiche sul fronte dell’approvvigionamento energetico, la montagna di debito pubblico che il mondo ha accumulato per fronteggiare la pandemia, la tentazione delle Banche centrali a tornare dentro i binari di una politica monetaria meno accomodante, l’incertezza, infine, che condiziona, di conseguenza, le scelte di imprese e famiglie.
Sono queste le nubi che si addensano sulla Ripartenza.
Lo scrive con chiarezza Roberto Mania, giornalista delle pagine economiche di Repubblica che segue da vicino l’azione del Governo Draghi.
“L’economista americano Nouriel Roubini, lo stesso che prima di altri vide la grande recessione del 2008, ha già parlato di una nuova stagflazione, quel mix micidiale fatto di stagnazione economica e crescita dell’inflazione che intrappolò le economie negli anni Settanta e allargò, inasprendolo, il conflitto sociale”.
“Per la nostra industria di trasformazione sarà decisivo anche quel che sta accadendo sul fronte dei prezzi energetici. L’incremento del costo dell’energia ha raggiunto livelli (quello del gas naturale, da cui dipende il prezzo dell’energia elettrica, è oltre il 100 per cento rispetto ad inizio anno) che possono tagliare le ali alla ripresa, spingendo i prezzi al consumo e, poi, le conseguenti rivendicazioni salariali da parte dei sindacati”
“La spirale prezzi-salari degli anni Settanta”.
“Questo è lo scenario teorico a breve in attesa che si compia e si completi — nel tempo — la transizione energetica. Ora è la ripresa a traballare”.
“Non riguarda solo l’Italia, ma anche l’Italia che viene da un ventennio asfittico, proprio adesso che la sua crescita del Pil, al di là del rimbalzo dopo il crollo dell’8,9 per cento del 2020, stava dando i primi importanti segnali di consolidamento”.
“Le contromisure all’escalation dei prezzi andranno prese a livello europeo o internazionale, come ha detto il ministro Franco, ma intanto l’inverno dell’economia rischia di essere molto freddo”.








