“Con un attacco cibernetico si possono fare molte cose pericolosissime. In generale dove c’è un computer c’è un sistema che può essere attaccato da un hacker. E computer, anche nell’aereo si può bloccare una rete ferroviaria, si possono bloccare i semafori, si possono far saltare le reti bancarie, le reti sanitarie, si possono fare danni incalcolabili. Io non aspetterei di contare le vittime di un attacco cibernetico fatto, diciamo, con profonda cattiveria”.
Lo ha detto l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, a ‘Porta a porta’ su Rai 1, sottolineando che “tutto quello che è dominio digitale va protetto perché il danno è enorme”.
“Ma si può fare danno esattamente lo stesso danno che farebbe un proiettile, una bomba. Quindi sulla resilienza cibernetica, sulla capacità di difendere i dati, ma anche di educare i cittadini a usare bene il computer, a proteggerlo. Alle volte sono piccole cose, le password, la protezione dei dati richiede un po’ di attenzione, ecco in quel modo noi rendiamo la società più sicura, è una guerra diversa ma non meno dannosa della guerra convenzionale”, ha sottolineato.
“Ci sono diverse fonti” sugli “attacchi cibernetici” che riferiscono di “18.500 dei quali alcune migliaia sono hanno provocato danni importanti” in Italia, ha spiegato.
“Le grandi aziende investono percentuali dell’ordine dell’uno per 100 del loro fatturato per proteggersi dal punto di vista cibernetico, quindi proteggere i propri dati, perché sanno che il danno economico potrebbe essere molto superiore. Quindi qui si parla di miliardi e miliardi, non si parla di piccole cifre”, ha detto inoltre.
“Se lo moltiplichiamo per la realtà di un grande Stato come l’Italia il danno è potenzialmente devastante e credo che questo sia ormai una cosa ben accettata, che tutti hanno capito. Bisogna rafforzare la resilienza e la nostra capacità di difenderci dagli attacchi hacker”, ha aggiunto.








