Le Reti di consulenza chiudono i primi sei mesi del 2025 con un bilancio positivo e in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: la raccolta realizzata tra gennaio e giugno ha raggiunto i 28,7 miliardi di euro, con un incremento del 13,6% annuo sostenuto in particolare dal crescente interesse dei risparmiatori nei confronti dei prodotti del risparmio gestito.
Lo comunica una nota di Assoreti.
Le risorse nette confluite complessivamente su fondi comuni, gestioni individuali e prodotti assicurativi/previdenziali risultano più che raddoppiate (+132% annuo) e raggiungono i 18,5 miliardi di euro.
Nel solo mese di giugno, le Reti hanno realizzato una raccolta netta pari a 3,7 miliardi di euro: il risultato è attribuibile agli investimenti sui prodotti del risparmio gestito, che si traducono in flussi netti di risorse pari a 3,6 miliardi, in crescita congiunturale (+8,3% su mese) e tendenziale (+48,4% su anno).
La raccolta netta mensile associata al servizio di consulenza con fee specifica (fee only/fee on top) sale a 1,5 miliardi di euro; il primo semestre si chiude con un bilancio di 8 miliardi di euro (+6,1% annuo).
Nei primi sei mesi dell’anno, il numero di clienti seguiti dalle Reti di consulenza aumenta di 130 mila unità e supera la soglia dei 5,3 milioni.
«I risultati di giugno confermano la solidità dell’attività delle Reti e la rilevanza della componente gestita nei portafogli. L’andamento del primo semestre evidenzia una dinamica di crescita strutturata, che riflette l’efficienza dei modelli di consulenza adottati dalle Associate e il loro ruolo sempre più centrale nell’intercettare le esigenze dei risparmiatori e nel canalizzare il risparmio verso soluzioni di medio-lungo termine», dichiara Marco Tofanelli, Segretario Generale di Assoreti.
Nello specifico, nel semestre l’attività di distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento si traduce in volumi di raccolta netta in crescita (+136% annuo) e pari a 9,4 miliardi di euro.
Le scelte di investimento continuano a privilegiare i fondi obbligazionari (6,6 miliardi), seguiti dai prodotti flessibili (1,6 miliardi); positivo anche il bilancio dei monetari e degli azionari.
Nel solo mese di giugno la raccolta netta in Oicr è pari a circa 1,9 miliardi.
I versamenti netti realizzati da gennaio sul comparto assicurativo/previdenziale risultano invece più che triplicati (+245% annuo), pari a poco meno di 6,2 miliardi; si conferma la preferenza per le unit linked, con premi netti per 3 miliardi, ma l’incremento maggiore si riscontra per le polizze vita tradizionali, sulle quali confluiscono risorse nette per 1,7 miliardi.
A giugno la raccolta in prodotti assicurativi/previdenziali raggiunge 1,3 miliardi.
Nei primi sei mesi dell’anno la raccolta netta in gestioni patrimoniali individuali si attesta a 3 miliardi di euro (+33,9% annuo) con un sostanziale equilibrio tra gli investimenti netti realizzati sulle gestioni patrimoniali in fondi, di poco superiori a 1,5 miliardi, e quelli che coinvolgono le gestioni mobiliari.
Nell’ultimo mese, i flussi netti di risorse ammontano a 423 milioni.
Nel mese di giugno, quindi, il contributo complessivo delle Reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è positivo per 2,6 miliardi di euro; da inizio anno, l’apporto delle Reti si attesta a quasi 15 miliardi.
Da gennaio, per quanto riguarda invece il risparmio amministrato, le risorse nette investite in strumenti finanziari amministrati risultano pari a 11,8 miliardi di euro; la flessione riscontrata (-28% annuo) è attribuibile in particolare alla minore raccolta netta realizzata sui titoli di Stato (5,9 miliardi) e sulle obbligazioni corporate (1,1 miliardi), con importi complessivi quasi dimezzati rispetto al primo semestre dell’anno precedente.
Positivo il bilancio anche per le altre tipologie di titoli, con la conferma di un crescente interesse verso gli exchange traded product (Etf), sui quali la raccolta netta è più che raddoppiata (+111% annuo), raggiungendo 3,1 miliardi di euro.
Nei primi sei mesi dell’anno, le movimentazioni realizzate su conti correnti e depositi segnano la prevalenza delle uscite per 1,6 miliardi di euro; nel solo mese di giugno i deflussi raggiungono i 2,5 miliardi.








