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La sfida dell’economia circolare | L’incontro

Si è tenuto presso il Circolo dei Magistrati della Corte dei conti il convegno “Rifiuti e Ambiente: i nuovi beni nell’economia circolare”, primo appuntamento per il 2025 del ciclo “I Cenacoli della Ripartenza” promosso dall’Osservatorio Riparte l’Italia. Un’occasione di confronto tra istituzioni, aziende e rappresentanti del mondo associativo per riflettere sulla gestione dei rifiuti in chiave sostenibile e industriale.

Ad aprire i lavori, moderati dal giornalista Ramiro Baldacci, sono stati il Presidente del Circolo, Stefano Castiglione, e il Presidente dell’Osservatorio Luigi Balestra. Quest’ultimo in particolare ha messo in evidenza la necessità di superare la sfiducia tra cittadini e Pubblica Amministrazione: “Quando si parla di ambiente, bisogna mediare tra interessi diversi, ma sempre nell’ottica di generare valore. I rifiuti, da beni negativi, stanno diventando nuova ricchezza, se gestiti in modo virtuoso”.

Tra gli interventi principali, quello di Valeria Frittelloni, Direttrice del Dipartimento Sostenibilità Ambientale di ISPRA, che ha illustrato i progressi dell’Italia: “Siamo al 66,6% di raccolta differenziata, con punte al Nord superiori al 77% e una Sicilia in forte recupero. Tuttavia, il riciclo effettivo si ferma intorno al 50%. Serve migliorare la qualità della raccolta e costruire filiere regionali autosufficienti”.

Bruno Manzi, Presidente di AMA, ha posto l’accento sul valore sociale e sanitario del servizio di igiene urbana: “Il nostro obiettivo è la salute pubblica. Abbiamo investito su impianti, mezzi e digitalizzazione. Roma ora ha un piano completo per chiudere il ciclo dei rifiuti sul proprio territorio, con il gemello digitale che gestisce oltre 100 milioni di dati georeferenziati”.

A rappresentare il mondo imprenditoriale è stato Matteo Maioli, Capo dell’Ufficio Legislativo di Confindustria CisAmbiente, che ha sottolineato: “Le imprese sono pronte a investire, ma servono certezza normativa e semplificazione autorizzativa. L’end-of-waste è un passaggio cruciale. Comunicare bene e far conoscere i casi virtuosi è fondamentale per attrarre investimenti”.

Ha concluso il ciclo di interventi Piero Antonelli, Direttore Generale dell’Unione delle Province d’Italia: “Serve un nuovo modello organizzativo basato su aziende più strutturate e ambiti territoriali ottimali. Le Province possono svolgere un ruolo strategico. La Tari vale 10 miliardi l’anno: i cittadini meritano servizi migliori. L’economia circolare è anche trasformazione industriale”.

Nel corso dell’incontro, sono stati illustrati dati aggiornati, progetti innovativi e criticità strutturali ancora da affrontare, come la frammentazione legislativa e la carenza di impianti nel Centro-Sud. Al centro del dibattito anche il ruolo della comunicazione e dell’educazione ambientale nelle scuole come leva culturale per le nuove generazioni.

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