Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Record per l’export dei distretti agroalimentari a 28 miliardi nel 2024 con una crescita di +7,1%, protagonista la filiera dell’olio | La ricerca di Intesa Sanpaolo

Nuovo record nel 2024 per l’export dei distretti agroalimentari italiani, che ha raggiunto quota 28 miliardi di euro, con una crescita del 7,1% rispetto al 2023.

Protagonista la filiera dell’olio, che ha registrato un aumento sui mercati esteri del 40,9% a prezzi correnti. Seconda per contributo alla crescita è la filiera della pasta e dolci, con un incremento del 7,8%. I distretti del vino totalizzano 6,7 miliardi, in crescita del 4%.

La Germania resta il primo partner commerciale per i distretti agroalimentari, con un +6,9%, mentre l’export verso gli Stati Uniti cresce del 14,9%.

Sono alcuni dei dati emersi dal Monitor sui distretti agroalimentari di Intesa Sanpaolo al 31 dicembre 2024, curato dal Research Department di Intesa Sanpaolo.

Il bilancio complessivo dell’export agroalimentare del 2024, prima dell’introduzione dei dazi da parte dell’amministrazione Trump (varati ad aprile 2025 e poi parzialmente sospesi), vede protagonista la filiera dell’olio (+40,9% a prezzi correnti), con il distretto dell’Olio toscano che avanza di 419 milioni (+43,5%), in particolare verso gli Stati Uniti (+43,5%), a cui indirizza oltre il 40% del suo export.

Anche il distretto dell’Olio umbro cresce a due cifre (+26,5%), così come il comparto oleario e pasta del barese (+47,6%). Complessivamente, la filiera risulta molto esposta verso il mercato USA, con un peso sull’export complessivo di circa un terzo (32,7%, rispetto a una media del 12,9% per i distretti agroalimentari).

Seconda per contributo alla crescita è la filiera della pasta e dolci, con un progresso del 7,8% nel 2024, in un contesto di raffreddamento dei prezzi alla produzione sui mercati esteri.

Il distretto più importante in termini di valori esportati, quello dei Dolci di Alba e Cuneo, ha realizzato un aumento di 304 milioni rispetto al 2023 (+16,5%). Andamento positivo anche per i Dolci e pasta veronesi (+12,6%).

I distretti vitivinicoli superano i 6,7 miliardi nel 2024 (+4%).

Il distretto principale, quello dei Vini di Langhe, Roero e Monferrato, arretra leggermente (-1,7%); molto positiva invece la dinamica per i Vini del Veronese (+9,2%), i Vini dei colli fiorentini e senesi (+9,8%) e il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+7,3%).

Nel complesso, la filiera vitivinicola esporta verso il mercato americano quasi un quarto del suo export complessivo (23%), con punte del 43% per i Vini e distillati di Trento, del 38% per i Vini dei colli fiorentini e senesi e del 27% per il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene.

Sul fronte dell’ortofrutta, il maggior contributo viene dal distretto dell’Ortofrutta romagnola, che nel 2024 raggiunge quota 689 milioni di euro, con un aumento del 14,9% rispetto al 2023.

Molto positivo anche l’andamento del distretto delle Mele dell’Alto Adige, con un balzo del 18,9%.

Continua la contrazione sui mercati esteri per la Nocciola e frutta piemontese (-15,2%).

Anche la filiera delle conserve contribuisce positivamente alla dinamica dell’export dei distretti agroalimentari, con un +3,5% nel 2024. Stabili le Conserve di Nocera, primo distretto per export nella filiera.

In accelerazione nell’ultimo trimestre del 2024 la filiera delle carni e salumi, che chiude l’anno con un incremento del 5,3%.

Si distinguono le Carni di Verona (+6,3%) e i Salumi del modenese (+5,2%), con un incremento a due cifre per i Salumi dell’Alto Adige (+13,9%).

La filiera del lattiero-caseario avanza del 6,1% (146 milioni di euro in più), di cui quasi 111 milioni realizzati dal lattiero-caseario parmense (+31%), che esporta verso gli USA il 25% dei suoi flussi di vendite all’estero.

Il distretto lattiero-caseario sardo (+1,4% nel 2024) è quello maggiormente esportatore sul mercato americano, con il 72% del totale.

Avanza la filiera del caffè (+9,5% nel 2024), con ottimi andamenti per tutti e tre i distretti che la compongono: Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+7,1%), Caffè di Trieste (+15,5%) e Caffè e confetterie del napoletano (+10,7%).

La filiera del riso è l’unica che chiude il 2024 in leggero calo (-1,7%), con un -1,6% per il distretto del Riso di Pavia e un -1,7% per quello del Riso di Vercelli.

Molto positiva, infine, la dinamica del distretto ittico del Polesine e del Veneziano (+10,8%).

La Germania si conferma il primo partner commerciale nel 2024 (+6,9%); bene anche i flussi destinati alla Francia (+4,8%), mentre è stabile il contributo del Regno Unito (+0,4%).

La destinazione verso cui si è registrata la maggior crescita è però quella degli Stati Uniti (+14,9%), e questo aumento non sembra legato a politiche di approvvigionamento anticipato post-elezione di Trump, avvenuta a novembre: tassi di crescita sostenuti si sono registrati in tutti i trimestri dell’anno.

Infine, un buon contributo alla crescita dell’export dei distretti agroalimentari è venuto dalle economie emergenti, che rappresentano il 20% del totale: crescono del 7,7% nel 2024 contro un +6,9% delle economie avanzate.

Tra queste, Polonia (+15,3%) e Romania (+15,2%); bene anche la Cina (+9,7%), grazie allo sprint del quarto trimestre (+16,9%).

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.