«Cambiare farmaco non solo non è pericoloso ma rafforza la protezione». Lo afferma Guido Rasi, ex direttore di Ema, è consulente del commissario straordinario, generale Francesco Figliuolo, intervistato da Michele Bocci per la Repubblica.
Sono passati ormai tre giorni dalla circolare del ministero ma si sentono ancora voci di esperti che dicono che cambiare vaccino per il richiamo potrebbe essere pericoloso. È vero?
«No, anzi probabilmente è vantaggioso. Perché è verosimile che il sistema immunitario risponda meglio a stimoli più ampi, diversificati. Ricordiamoci che i vaccini a Rna messaggero usano una proteina un po’ diversa da quello di AstraZeneca. L’immunità può essere più completa».
Poco più di un mese fa il commissario Figliuolo aveva chiesto al Cts di abbassare l’età sopra la quale suggerire il farmaco. Sarebbe stato un errore a vedere quello che è successo ora.
«Figliuolo aveva fatto una richiesta, basata su motivazioni logistiche, non su aspetti tecnici legati ai vaccini. Loro hanno detto di no a quel tempo e adesso hanno fatto un adeguamento consono, la logistica ha dimostrato di adeguarsi facilmente».
Quanti sono gli studi che giustificano il mix vaccinale?
«Gli studi sono pochi ma robusti, e abbiamo un’ampia esperienza di vaccinazione eterologa per altre malattie, come ad esempio le epatiti virali. E poi il mix viene fatto da tempo in altri Paesi, non certo marginali: la Francia, la Germania, la Spagna, l’Inghilterra, il Canada».
Quale terza dose si farà a chi cambia il vaccino alla seconda?
«Prima dobbiamo capire quanto dura l’immunità, che per ora si trova dopo un anno in chi ha fatto il vaccino. Insomma, si può anche decidere più avanti che vaccino fare, tra l’altro bisognerà capire se ne servirà uno un po’ diverso per affrontare le varianti».
La seconda dose di AstraZeneca per gli under 60 è pericolosa?
«Indubbiamente ci sono poche o nessuna segnalazione di effetti collaterali rari simili a quelli legati alla prima. Ma attenzione: i numeri delle seconde dosi sono molto più bassi, visti i tempi dei richiami, e sostanzialmente riguardano persone anziane, meno soggette a trombosi da vaccino. Quindi, visto che è possibile cambiare, adottando un’opzione che mostra un profilo di sicurezza ancora più ampio, è giusto l’approccio delle autorità sanitarie».








