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Poche le auto assicurate contro il maltempo | L’analisi

Dopo il nubifragio che nella notte tra lunedì e martedì scorsi ha colpito Milano e buona parte della Brianza riparte la conta dei danni.

Tante le auto colpite da alberi caduti e tetti scoperchiati ma in Italia, come emerge dagli ultimi dati pubblicati da Ania, meno di due veicoli su 10 sono assicurati contro i danni provocati dal maltempo.

MF-Milano Finanza scrive che le rilevazioni dell’Associazione delle compagnie di assicurazioni evidenziano che nel 2022 gli assicurati contro gli eventi atmosferici (garanzia venduta insieme agli atti vandalici) erano in tutto 7 milioni, su quasi 44 milioni di veicoli che circolano nel Paese, con una percentuale di copertura che si attesta al 16%.

L’assicurazione dei veicoli, del resto, non è solo un’assicurazione necessariamente obbligatoria (come la RcAuto).

Esistono molte garanzie che vengono acquistate volontariamente per proteggere il proprio veicolo in caso di furto, incendio, rottura di cristalli, danni da collisione o appunto eventi atmosferici e atti vandalici.

In media un’autovettura su tre (gli assicurati per la parte obbligatoria) acquista anche una copertura volontaria ma la percentuale, per il solo maltempo, vale come visto meno del 20%.

Per quanto riguarda i risarcimenti, nel 2022 i rimborsi delle compagnie assicurative a seguito di eventi atmosferici (e atti vandalici) sono stati pari a 800 milioni, più dei 322 milioni pagati per le coperture dovute al furto di auto o ai 418 milioni per i danni da collisioni.

Guardando indietro nel tempo solo nel 2019 c’era stato un esborso maggiore, pari a 816 milioni e per quest’anno, almeno guardando il susseguirsi di alluvioni e trombe d’aria, che si stanno ripetendo nel Paese i risarcimenti rischiano di essere decisamente più elevati.

Anche nel caso delle abitazioni le coperture degli italiani contro le calamità naturali sono decisamente limitate, ancora di più dell’automobile, nonostante il rischio di terremoti e alluvioni in Italia sia tra i più alti d’Europa.

Solo il 5,3% delle abitazioni civili, pari a 1,9 milioni, hanno infatti un’assicurazione contro le calamità naturali, il terremoto o un’alluvione, mentre la stima delle imprese assicurate è pari a circa il 7%.

Una carenza di coperture che è stata evidente, ancora una volta, nell’alluvione che ha colpito nei mesi scorsi l’Emilia Romagna.

Per la ricostruzione sono stati stanziati complessivamente 3 miliardi di fondi pubblici: 1,28 miliardi per il 2023 e altri 1,6 miliardi circa tra il 2024 e il 2025.

E se servirà verrà chiesta un’integrazione delle risorse, aveva detto il commissario straordinario alla ricostruzione in Emilia-Romagna, Francesco Paolo Figliuolo, in audizione davanti alla commissione Ambiente della Camera.

Per quanto riguarda invece l’impatto delle perdite per il settore assicurativo, le prime stime sono state realizzate dalla società svizzera indipendente Perils, che ha calcolato un primo impatto di 377 milioni di perdite per l’industria assicurativa.

Nei giorni scorsi era stato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a parlare della necessità di un intervento più deciso del settore assicurativo.

Nel ddl Catastrofi “abbiamo inserito una norma per rendere certo a chi si assicura contro i rischi catastrofali che i rimborsi si ottengono in tempi congrui”, ha detto durante il suo intervento all’assemblea dell’Ania.

“La norma – ha spiegato il ministro – prevede che il 30% deve essere erogato subito dalla compagnia”.

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