“Gli azionisti, tutti gli azionisti, ci chiedono di lavorare a migliorare le performance del titolo. Noi lo stiamo facendo e ci crediamo. Questo è l’obiettivo del piano triennale, che realizzeremo cambiando sia il modello di gestione sia l’assetto societario”.
Lo dice Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim, in una INTERVISTA a ‘Il Sole 24 ore’. L’Ad racconta come la società sta cambiando pelle per la svolta necessaria “a una valorizzazione dell’asset superiore a quella di oggi in Borsa”.
“Oggi i nostri risultati dipendono da quattro aree, molto diverse tra loro: l’infrastruttura, i servizi alle grandi aziende, quelli alle persone e alle famiglie, il Brasile. Sono modelli di business molto diversi per necessità e tempi d’investimenti, redditività, organizzazione. Il mercato oggi vuole sapere marginalità, durata dei contratti e capacità di raggiungere gli obiettivi”, spiega Labriola.
“Tenere insieme a ogni costo le quattro aree – sottolinea – genera confusione e deprime la valutazione del gruppo. La strada da seguire è creare le condizioni per renderle autonome. E, da quando abbiamo cominciato a dirlo, la conferma che la strada è quella giusta risulta dalle candidature ricevute da vari investitori, anche istituzionali, per arrivare ad accordi importanti”.
Lo scorporo della rete è all’ordine del giorno? “Direi proprio di sì, contiamo di arrivare a una proposta entro l’estate”, afferma l’Ad.








