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Pier Carlo Padoan: “La BCE è intervenuta troppo tardi, ma ora non può cambiare strategia”

La Bce ha sbagliato i tempi, ma ora non può cambiare strategia. ” come gli antibiotici, non li interrompi a metà. Devi mantenere quello che annunci, altrimenti perdi la reputazione”.

Lo afferma in un’intervista alla Stampa Pier Carlo Padoan, arrivato alla presidenza di UniCredit dopo una lunga stagione al Fondo monetario e all’Ocse, e quattro anni come ministro del Tesoro, schierandosi con chi invita Francoforte “a non guidare a farei spenti nella notte”.

Viviamo un tempo incerto che richiede disciplina, responsabilità e flessibilità. Ce l’ha con la Germania troppo concentrata su stessa, è allarmato dall’Europa divisa, ma non troppo dall’Italia. “Il nostro futuro e le relazioni con i partner dipendono dalla nostra capacità di rispettare gli impegni del Pnrr”.

Tutto si lega, lascia intendere. Anche il successo di una revisione del Patto di Stabilità che, ben avviata, in questo momento gli da’ parecchi pensieri. “La proposta di riforma che ha come padre il commissario Ue

Paolo Gentiloni è molto interessante – afferma -. Purtroppo, l’accoglienza ricevuta dimostra purtroppo che in Europa si è già perso lo spirito nato nei giorni della lotta al Covid. Tre anni fa, di fronte una grave minaccia esterna, l’Unione ha trovato compatta una soluzione europea. Ora siamo tornati alla differenziazione tra falchi e colombe, Nord e Sud, frugali e indisciplinati. Lo trovo preoccupante” perché “la

pandemia ha generato il programma NextGenerationEu e quindi il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). stato un grande passo in avanti. Adesso si torna indietro. Si sta discutendo su una riforma, quella

del Patto, che si ispira proprio al NextGen. chiaro che c’è qualcosa che non va. Non va che si critichi l’approccio di Gentiloni solo perché è diverso dal modo tradizionale in cui siamo abituati a pensare. Per due

motivi. Uno è che pone al centro della strategia la crescita sostenibile; l’altro è che offre ai governi molta più responsabilità positiva. Prima c’era molto più bastone che carota. Ora la carota sarebbe più ricca, il

patto premierebbe chi se lo merita chiedendo ai Paesi di essere più responsabili”.

Secondo Padoan, è “ragionevole” auspicare più flessibilità di spesa, a patto che sia una condizione per crescere di più. Dopo l’invasione russa in Ucraina, il quadro europeo è mutato. Il modello iniziale del

NextGenEu deve essere cambiato e adattato alla situazione. Serve più attenzione sull’energia ed è corretto chiedere maggiore flessibilità per questo”.

La Bce non ha reagito immediatamente ma solo in seguito ha operato un repentino cambio di strategia. “Ora non può essere smentito, sarebbe un errore doppio”.

Dopo l’aumento di marzo, Padoan auspica una svolta “sempre che ci siano le condizioni. L’importante è che la Bce abbia un’idea chiara delle tendenze di lungo periodo.

Non sono obbligati a dirlo, ma è importante che succeda. La politica monetaria è più un’arte che una scienza e richiede di ragionare su cose che non si vedono”, conclude il presidente.

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