Durante il lockdown è stato un proliferare di videochat multischermo, sms, social a tutto spiano, eppure per la Huawei tra le popolazioni mondiali esiste ancora un divario dal punto di vista della tecnologia. “Metà della popolazione mondiale non ha ancora internet, un miliardo di persone non hanno ancora accesso alla banda larga mobile – ha detto Catherine Chen, President of the Public Affairs and Communications Dept e membro del consiglio di amministrazione di Huawei – l’obiettivo di Huawei, con il progetto Tech4All, è che tutti possano beneficiare dell’inclusione digitale. Lavoriamo su diversi ambiti, ad esempio la parità dell’istruzione. Stiamo portando la connettività nelle zone povere per dare la possibilità a donne, bambini e giovani che non possono andare a scuola di avere un’occasione di formazione a distanza”.
“Inoltre – ha continuato – nelle aree remote africane stiamo facendo formazione sia alle donne che agli imprenditori che hanno avviato startup, per aiutarli ad avere un accesso più diretto alla tecnologia. Le iniziative riguardano anche la protezione ambientale. Abbiamo un progetto in collaborazione con alcune organizzazioni per proteggere le foreste pluviali – ha concluso – usiamo vecchi smartphone e tablet come sensori per rilevare, grazie all’intelligenza artificiale, i rumori relativi all’abbattimento degli alberi. Abbiamo implementato questo progetto in più di 10 Paesi e lo stiamo estendendo ad altre aree”.








