“I dati diffusi oggi dall’Istat rappresentano un segnale incoraggiante per il nostro mercato del lavoro: nel 2024 il tasso di occupazione nella fascia 20-64 anni è salito al 67,1%, con un incremento di 0,8 punti percentuali rispetto al 2023. Anche la diminuzione della disoccupazione complessiva e giovanile è un dato da accogliere con favore. Significative le differenze territoriali, con il valore del Mezzogiorno che, seppure in flessione, supera di oltre tre volte quello del Nord-est e di oltre il doppio quello del Centro. Il valore più elevato si registra in Campania. In tale contesto, è fondamentale intensificare gli interventi per ridurre i divari territoriali che penalizzano il Meridione, attraverso l’attuazione di un piano straordinario per l’occupazione, il rilancio dell’apparato produttivo, il potenziamento dei servizi pubblici essenziali e un più efficace coordinamento tra Stato e Regioni”.
Così Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl.
“Superare lo storico gap infrastrutturale rispetto al Nord è una priorità non più rinviabile: in quest’ottica, la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta un’infrastruttura strategica per garantire la continuità territoriale con la Sicilia e stimolare una crescita più equilibrata e sostenibile in tutto il Sud Italia. Il Mezzogiorno non può più essere considerato una periferia da assistere, ma va riconosciuto come una leva strategica per lo sviluppo dell’intero Paese. È necessario, quindi, proseguire su un percorso di rafforzamento delle politiche di coesione, puntando su crescita inclusiva, valorizzazione del capitale umano e ammodernamento delle infrastrutture. Solo attraverso una visione integrata e a lungo termine sarà possibile assicurare pari opportunità, lavoro stabile e prospettive concrete, soprattutto per i giovani e le famiglie del Sud”, conclude Capone.








