“Se l’Europa vuole costruire un sistema finanziario che corrisponda al peso della sua economia e offrire agli investitori una alternativa credibile al dollaro degli Stati Uniti, deve muoversi oltre gli aggiustamenti tecnici e aumentare in maniera drastica l’emissione di titoli di Stato dell’Unione europea, dato che i loro volumi restano troppo ridotti per sostenere un mercato che prosperi e per far calare i rendimenti”.
Lo ha affermato il vice direttore generale della Banca d’Italia, Paolo Angelini, intervenendo oggi a Venezia in apertura della conferenza internazionale sui titoli di Stato.
“Raggiungere questo obiettivo richiederebbe un passo politico audace – ha riconosciuto – per avviare un processo che andrebbe oltre i limiti dei programmi attuali e rifletterebbe una visione europea condivisa sul futuro di economia e unione finanziaria”.
Tuttavia, “l’esperienza di NextGenerationEU e di altri programmi fornisce degli esempi di come questo processo potrebbe essere avviato, dato che dimostra che è possibile finanziare piani di investimento europei ambiziosi tramite emissioni di titoli di debito comune senza dover creare una Unione di bilancio – ha detto – e senza dover introdurre un ministero delle Finanze europeo”.








