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Paola Severino (ex ministra della Giustizia): «Importante la sentenza della Corte Costituzionale: misure contro la pandemia sono compito dello Stato, non delle Regioni»

Paola Severino è intervenuta su La Stampa, per provare a fare chiarezza sulle competenze tra Stato e regioni nella lotta al Covid-19.

L’ex ministra della Giustizia cita l’importante sentenza della Corte Costituzionale, a riguardo. «Le guerre globali si combattono con mezzi globali. Potrebbe essere questo il sottotitolo, esplicativo per tutti, di una importante sentenza della Corte Costituzionale che traccia i confini tra competenze regionali e competenze statali in relazione alla situazione di emergenza dovuta alla pandemia. Ragioni logiche, prima ancora che giuridiche, sorreggono la decisione con cui i Giudici delle leggi hanno valutato che non spetta al legislatore regionale introdurre un meccanismo di contrasto alla epidemia che diverga da quello predisposto dallo Stato, vuoi se si tratti di alleggerire i meccanismi di prevenzione del contagio, vuoi se si tratti di renderli più stringenti. Ciò non significa, ovviamente, che nella legislazione nazionale non possa e non debba darsi conto delle specificità che possono connotare, per densità abitativa, per tipologia di attività lavorative ed economiche, per distribuzione demografica, o per altri motivi distintivi, un territorio rispetto ad un altro».

Gli esempi di Germania e Stati Uniti dimostrano come sia difficile unire le varie istituzioni locali, ma in tempi di pandemia è giusto che sia del governo la competenza di chiudere o aprire. «Vuol dire, piuttosto, che è solo l’autorità governativa centrale a dover conciliare la considerazione di queste diversità con la necessità di creare una barriera di protezione che tenga conto della distribuzione globale della malattia. Il problema del carattere nazionale o locale della lotta alla pandemia non è stato e non è solo italiano. In Germania Angela Merkel ha dovuto contendere ai Lander il diritto a misure omogenee per l’intero territorio tedesco, così come negli Stati Uniti non è stato semplice definire una regolamentazione federale degli interventi di contenimento, a fronte della diversità di vedute dei singoli Stati. Oggi, con la sentenza della Corte Costituzionale, si è definitivamente stabilito che ogni decisione di riduzione o aggravamento delle misure restrittive, poiché ricade sulla capacità di trasmissione dell’epidemia oltre le frontiere nazionali, coinvolge profili di collaborazione e confronto tra Stati e deve dunque essere assunta dal Governo centrale».

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