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Palmiro Noschese, Presidente Confassociazioni: “Dobbiamo definire il Sud come un’esperienza turistica unica al mondo”

Palmiro Noschese, presidente Confassociazioni Turismo Hospitality Food & Beverage, è intervenuto in qualità di relatore all’evento Sud Chiama Europa, organizzato a Napoli il 9 maggio 2025 dall’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia e patrocinato dal Comune di Napoli.

Il dr. Noschese ha portato la sua testimonianza nel panel “Turismo, cultura e ambiente quali fattori di sviluppo e di sostenibilità“, moderato da Antonello Barone.

Come già diceva Galileo Galilei, per ogni problema c’è sempre una grande opportunità, io credo che oggi per il sud è una grandissima opportunità, perché nel sud dobbiamo sviluppare il turismo, lo dobbiamo sviluppare molto di più, non lo dobbiamo contrapporre ad altre regioni tipo quello del Veneto, ma deve diventare complementare, però noi a livello di benchmarking dobbiamo quadruplicare le presenze, ma non solo in termini numerici, ma anche in termini di fatturati, in termini di qualità.

Dobbiamo definire il sud come un’esperienza unica al mondo, un’esperienza unica in Italia, abbiamo tutti gli ingredienti, abbiamo gli uomini, abbiamo i territori, abbiamo la cultura, abbiamo le eccellenze, quindi basta lavorare tutti insieme, governo, regioni, comune e aziende, anche le piccole aziende, sono sicuro che faremo grandi cose nei prossimi anni, anche perché tutti hanno il sogno di fare un viaggio nel sud Italia e in Italia.

Il turismo in questo è determinante, proprio perché come dicevo è un patrimonio unico quello del sud e non esiste un paragone in termini mondiali, bisogna lavorare insieme, però qualcosa ancora manca. Manca ancora qualcosa, manca tanta managerializzazione e di questo ci vuole formazione, bisogna formarsi, i giovani li dobbiamo incentivare, gli dobbiamo far sognare questo lavoro, perché è il lavoro più bello del mondo, io personalmente lo faccio da quando avevo 15 anni, lo continuo a fare, reputo che non ho lavorato un giorno della mia vita, ma perché ho scelto il lavoro che mi piaceva fare e naturalmente l’ho fatto sempre con grande passione, con grande voglia.

Ma ricordiamoci sempre, lo ricordo ai giovani, bisogna formarsi continuamente perché è un’industria e come tutte le industrie è fatta di profit and loss, è fatto di balance core guard, è fatto di ricavi e costi, ma è fatto anche di comunicazione e marketing, quindi dobbiamo fare una comunicazione più incisiva per attrarre talenti, specialmente quelli del sud Italia, che dal mio punto di vista ci hanno un po’ innato il modo di accogliere, il modo di fare turismo, il modo di fare ospitalità e il modo di servire, di rendersi disponibile con un yes I can davanti a una amatriciana, davanti a una mozzarella di bufala e far vivere queste esperienze che sono uniche al mondo costano poco, quindi lusso e spazio e tempo.

I nostri giovani devono cavalcare quest’onda per far diventare il turismo molto più importante di quello che è, oggi l’Italia al quinto posto, io credo che se lavoriamo tutti insieme, insieme anche a tanti giovani che vogliono fare questo mestiere, la riportiamo di nuovo al terzo o al secondo posto come era già qualche anno fa.

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