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Nel 2050 il costo della vita aumenterà del 64 per cento | L’analisi di Moneyfarm

Considerando che negli ultimi venticinque anni l’inflazione media si è attestata intorno all’1,9% e che questo valore è sostanzialmente sovrapponibile al target del 2% stabilito dalla Bce, attraverso la capitalizzazione composta risulterebbe che i prezzi nel 2050 potrebbero essere cresciuti di oltre la metà rispetto a quelli del 2024 con un aumento complessivo del costo della vita del 64%.

È quanto emerge da un’analisi di Moneyfarm “Vivere nel 2050: il prezzo invisibile dell’inflazione. Secondo l’analisi in base a questi scenari, una semplice tazzina di caffè al bar del valore di 1,20 euro potrebbe arrivare a costare tra 1,97 e 4,26 euro nel 2050, solo per effetto dell’inflazione.

Applicando la stessa logica, nel primo caso, ovvero considerando un aumento del +64% del costo della vita, la spesa media di una famiglia italiana passerebbe dagli attuali 2.128 euro a 3.491 euro al mese, con un incremento complessivo di 16.356 euro all’anno.

Tra i soggetti maggiormente tutelati contro l’aumento dell’inflazione, si evidenzia nella nota, ci sono i pensionati: ad oggi, per gli assegni pensionistici fino a 2.394 euro lordi, cioè fino a quattro volte il trattamento minimo, la rivalutazione annuale è pari al 100%. Per gli importi superiori la percentuale scende al 90% (tra le quattro e le cinque volte il trattamento minimo) e al 75% (oltre le cinque, a partire dai 2.993 euro lordi al mese).

Per i lavoratori, invece, l’adeguamento degli stipendi all’inflazione non è garantito e i dati raccolti sono contrastanti: se, da un lato, il rapporto Inapp mostra un aumento dei salari reali dell’1% tra il 1991 e il 2023, dall’altro, uno studio dell’Organizzazione internazionale del Lavoro.

“Anche se l’inflazione dovesse rimanere intorno al 2%, il livello target stabilito dalla Bce, nel 2050 i prezzi potrebbero crescere di oltre la metà rispetto al 2024. Ma la storia insegna che periodi con inflazione ben più elevata non sono affatto rari: tra gli anni Settanta e Ottanta, l’Italia ha vissuto fasi con aumenti annui a doppia cifra e, più recentemente, il +8,1% registrato nel 2022 ha ricordato livelli che non si vedevano dal 1986”, ha sottolineato Davide Cominardi, investment consultant Manager di Moneyfarm.

“In un’epoca segnata da incertezza e volatilità come quella che stiamo attraversando, la crescita dei prezzi agisce come una tassa invisibile sui nostri risparmi e l’investimento diventa la strada obbligata per chi desidera conservare il proprio potere d’acquisto, una forma di autodifesa finanziaria con cui proteggere il proprio capitale e i propri obiettivi di vita. Naturalmente, l’investimento nei mercati finanziari non è privo di incognite e ognuno, a seconda del momento in cui agisce, andrà incontro a dinamiche diverse, ma il rischio più sottovalutato è proprio quello di non fare nulla e vedere il frutto del proprio lavoro svalutarsi nel tempo”, ha aggiunto Cominardi.

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