ll premio Nobel per la pace Mohammad Yunus che si è fatto promotore di un’iniziativa globale per la liberalizzazione dei brevetti dei vaccini, racconta alla Stampa: “Non vedo molto sostegno da parte dei leader politici per rendere il vaccino un bene senza brevetto. L’iniziativa intrapresa dall’India e dal Sud Africa durante la riunione del Wto è stata una grande speranza. Ma non è riuscita a generare sostegno dai paesi ricchi”. A suo avviso “la questione dei vaccini è diventata il simbolo di quanto siamo insensibili al nostro futuro. Dimentichiamo che gli esseri umani sono diventati la specie più minacciata del pianeta”.
“Molti paesi che hanno ricevuto la prima fornitura di vaccini potrebbero non ricevere i rifornimenti successivi o in prossimità di essa, se la capacità di produzione globale viene mantenuta legata alla capacità delle società farmaceutiche proprietarie di brevetti”, aggiunge nell’intervista. “I leader politici considerano più nel loro interesse sostenere le grandi aziende che contribuiscono all’economia nazionale. Ma di fatto scelgono il profitto, di proteggere l’economia a spese delle persone. In termini politici, le nostre voci non hanno potuto contrastare il peso delle aziende farmaceutiche”, afferma Yunus.
Che rincara: “Abbiamo sbagliato fin dall’inizio della pandemia. Non appena individuato il nemico globale, bisognava convocare una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza Onu per avviare un processo per proteggere ogni singola vita sul pianeta. Lo si può fare ancora adesso. Elaborare un piano di protezione globale, per sostituire quello egoistico esistente”








