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Marcello Messori (economista): «La Bce più attenta alle dinamiche reali»

«Oggi la Banca centrale europea (Bce) incomincerà a rendere operativa la sua nuova strategia di politica monetaria, decisa meno di due settimane fa». Scrive l’economista Marcello Messori, su InPiù.net. «I molti cambiamenti, introdotti in questa strategia, sono espressi con un lessico prudente e spesso sistematizzano pratiche già adottate in anni recenti; essi compongono comunque un quadro articolato che, almeno per il decennio in corso, dovrebbe indurre una politica monetaria europea più espansiva di quella adottabile con la vecchia impostazione».

«La nuova simmetria nell’obiettivo di inflazione intorno al 2% e il rafforzamento dell’ottica di medio periodo indicano che la Bce reagirà più prontamente a una dinamica insufficiente dei prezzi e tollererà temporanei innalzamenti del tasso di inflazione oltre il 2%».

«La più esplicita attenzione alla stabilità finanziaria e alla dinamica dell’economia “reale” suggerisce che, nell’ambito del suo mandato, la Bce fornirà liquidità per assorbire il negativo impatto delle innovazioni sui livelli occupazionali e per favorire lo sviluppo dei mercati finanziari europei. E tale propensione dovrebbe più che compensare i prevedibili incrementi dei prezzi, imputabili all’appropriata scelta di includere gradualmente i valori immobiliari di mercato nella nuova misura dell’inflazione» spiega.

«Infine, il più stretto nesso di continuità, istituito fra politica dei tassi di interesse e politiche cosiddette “non convenzionali”, indebolirà le posizioni pregiudizialmente contrarie all’acquisto di titoli pubblici da parte della Bce. Il quadro descritto non comporta che la prima applicazione della nuova politica monetaria della Bce si traduca in ulteriori espansioni».

«Secondo le aspettative più ragionevoli, oggi questo quadro permetterà di prolungare le iniziative in atto nonostante il forte rimbalzo economico e le fiammate inflazionistiche che caratterizzeranno l’euro-area nei prossimi trimestri. E, soprattutto» conclude Messori, «esso servirà ad addolcire la futura sostituzione del programma pandemico (PEPP) con un rafforzato programma di acquisto di titoli (APP)».

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