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Meloni si rafforza con ‘l’effetto semaforo’ | L’analisi di Claudio Cerasa

“Le ambiguità italiane sui temi della difesa dell’Ucraina sono purtroppo un fatto oggettivo ed è difficile non notare il modo repentino con cui, negli ultimi tempi, tristemente, il nostro Paese è passato in Europa dallo status di modello a quello di bordello”.

Lo scrive Claudio Cerasa su Il Foglio, sottolineando che “le ambiguità italiane sui temi della difesa dell’Ucraina sono un fatto oggettivo che sta investendo sia i partiti di centrodestra sia i partiti di centrosinistra.

È l’unico grande Paese in Europa in cui vi è un partito di governo contemporaneamente contro la difesa a oltranza dell’Ucraina e contro la difesa a oltranza dell’Europa attraverso il riarmo (la Lega).

E allo stesso tempo, è l’unico Paese in Europa in cui vi è un partito che aderisce al gruppo dei socialisti che ha scelto di essere ambiguo sulla difesa dell’Ucraina e non a favore del riarmo dell’Europa (il Pd).

Le stesse ambiguità, però, all’interno delle coalizioni e dei partiti, avranno conseguenze differenti e persino sorprendenti. E così, in una fase in cui la premier cerca a fatica di fare l’equilibrista tra difesa dell’Ucraina e difesa del trumpismo, le ambiguità di un alleato (la Lega) e delle opposizioni (Pd e M5s) hanno permesso a Meloni di rimanere salda più che mai, non per meriti propri ma per demeriti altrui.

In fondo, la sola presenza al suo fianco, a fianco di Meloni, di un alleato ultra trumpista, anti-europeista, più preoccupato per il nucleare francese che per l’atomica di Putin, è per Meloni sia un elemento di imbarazzo, per ovvie ragioni, sia un punto di forza, grazie al famoso effetto semaforo.

Anni fa, ricorderete, Corrado Guzzanti, in una riuscitissima imitazione di Romano Prodi, diceva, vestendo i panni dell’ex premier, che essere Romano Prodi è come essere un semaforo. ‘Sotto il semaforo, tutte le macchine corrono, han fretta, devono scappare, si agitano, fanno le corna dal finestrino, e lui, cioè io, il semaforo, è lì sempre fermo, tranquillo, governa in mezzo alla strada, senza fare nulla’.

Per Meloni, l’effetto semaforo oggi è più vero che mai: è sufficiente la presenza di Salvini, e a suo modo anche di Schlein, per essere considerata ancora oggi, nonostante le ambiguità, come un argine ai populismi di destra e di sinistra”.

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