Le Banche di Credito Cooperativo sono, a pieno titolo, protagoniste dell’economia sociale secondo la definizione dell’Unione Europea. Lo stabilisce il documento del Piano nazionale per l’economia sociale, pubblicato ieri in consultazione pubblica dal Ministero dell’Economia e delle Finanze fino al 12 novembre.
Ad annunciarlo ufficialmente, in anteprima nazionale, è stato il Sottosegretario del Ministero dell’Economia con delega all’economia sociale, Lucia Albano, dal palco del convegno della Federazione Bcc dell’Emilia-Romagna dal titolo “Banche con l’anima. La funzione (economico) sociale della cooperazione di credito”, svoltosi questa mattina al Savoia Hotel Regency di Bologna.
Un “riconoscimento pienamente meritato”, come l’ha definito Mauro Fabbretti, presidente della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo dell’Emilia-Romagna: “È la prima volta che in un documento ufficiale di tale rilevanza viene riconosciuto in modo esplicito il ruolo delle BCC come parte integrante dell’economia sociale, in quanto imprese mutualistiche a finalità non speculative, in linea con l’articolo 45 della Costituzione. Un risultato ottenuto grazie al lavoro congiunto di Federcasse e Confcooperative, che da oltre un anno partecipano al tavolo tecnico del MEF, presieduto dal Sottosegretario Lucia Albano e coordinato dal professor Gabriele Sepio – entrambi relatori al convegno odierno -, per la definizione della Strategia”.
“È un riconoscimento che fotografa una realtà di fatto, costruita ogni giorno nei territori da banche che fanno impresa in modo differente” – commenta Fabbretti – “radicate, responsabili, solidali. È una conquista culturale, ma anche una conferma del lavoro che Federcasse e Confcooperative stanno curando da anni per affermare il nostro modello come pilastro dell’economia civile del Paese”.