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Matteo Paroli, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale: “Genova e Savona trainano il Mediterraneo con la crocieristica” | L’analisi

“La crocieristica rappresenta una eccellenza anche sotto il profilo dell’innovazione e della ricerca e assume una valenza analoga a quello che la Formula 1 è per l’automotive”.

Così il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Matteo Paroli, in occasione dell’evento cui AdSP ha partecipato alla XII edizione dell’Italian Cruise Day, il forum itinerante di riferimento per l’industria delle crociere, svoltosi quest’anno a Catania.

Ospite del panel dal titolo “La crocieristica nella visione delle Autorità di Sistema Portuale”, il Presidente Paroli ha illustrato la strategia dei porti di Genova e Savona nel contesto nazionale ed europeo, evidenziandone il ruolo come secondo sistema portuale italiano e tra i principali del Mediterraneo. I due scali movimentano ogni anno oltre 2,2 milioni di passeggeri, con una crescita del 4% nei primi otto mesi del 2025 rispetto all’anno precedente: un risultato che conferma la solidità e l’attrattività del comparto.

“Un successo – ha sottolineato Paroli – frutto della collaborazione tra l’AdSP e tutti gli attori del sistema portuale: terminal operator come Stazioni Marittime Genova e Palacrociere Savona, amministrazioni comunali, Regione Liguria, Capitanerie di Porto, Polizia di Frontiera, Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane”.

Secondo lo studio presentato da Francesco di Cesare, presidente di Risposte e Turismo, l’industria crocieristica coinvolge oltre 340 comuni italiani. Tra questi, Genova e Savona figurano sul podio nazionale per impatto economico, confermando il ruolo del comparto come motore di crescita e di occupazione. Accanto alle opportunità emergono però anche nuove sfide: il settore è chiamato a coniugare sviluppo e sostenibilità ambientale, migliorando infrastrutture e servizi per una crescita equilibrata e rispettosa delle città portuali.

Sul fronte infrastrutturale, sottolinea la nota, Genova sta realizzando un collegamento diretto tra la stazione ferroviaria di Piazza Principe e il terminal crociere, grazie a un investimento di 5 milioni di euro interamente finanziato. L’obiettivo è favorire l’uso del treno – oggi scelto solo dall’8% dei passeggeri – e incentivare una mobilità integrata e sostenibile, capace di ridurre significativamente l’impatto sulla città e sul traffico extra portuale. Un ulteriore progetto di rilievo prevede un collegamento ferroviario tra l’aeroporto Cristoforo Colombo e le Stazioni Marittime, che consentirà ai crocieristi di raggiungere il terminal in appena dieci minuti: un passo avanti concreto verso la riduzione della congestione urbana e la creazione di un sistema di trasporti più efficiente ed ecologico.

Grande attenzione è riservata anche alla sostenibilità ambientale. Genova e Savona stanno completando l’elettrificazione delle banchine destinate alle navi da crociera e ai traghetti, con un investimento complessivo di 52 milioni di euro provenienti dal PNRR. Entro la primavera del 2026, i porti liguri offriranno alle navi la possibilità di spegnere i motori diesel durante la sosta e alimentarsi con energia elettrica, riducendo drasticamente le emissioni di particolato fine (PM2.5 e PM10) e l’inquinamento acustico.

“Dal 1° maggio 2025, inoltre, il Mediterraneo è diventato un’area SECA, con limiti più severi sulle emissioni di zolfo. Le compagnie armatrici stanno investendo in navi alimentate a GNL o metanolo, anche in linea con gli obiettivi europei”, continua la nota.

“È coerente e necessario che anche i porti concorrano a questi sforzi funzionali a limitare ogni impatto sull’ambiente – ha affermato il Presidente Paroli -. Proprio per questo, allo scopo di supportare questa transizione, il porto di Savona ospiterà un nuovo deposito di GNL, che permetterà ai porti liguri di rifornire le navi con carburanti puliti già dal prossimo anno. In un contesto armonico di collaborazione tra pubblico e privato le crociere potranno esprimere appieno il loro potenziale, contribuendo allo sviluppo del territorio, all’economia nazionale e anche alla ricerca scientifica”.

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