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Massimiliano Ventimiglia (CEO Onde Alte): «Insieme a Feltrinelli Education un corso sui benefici dell’Open Innovation»

Le aziende, e non solo, per essere e restare competitive sul mercato devono avere impresso nel loro DNA la propensione ad innovare, infatti “non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti”. Questa famosa frase di Charles Darwin sembra essere la più adatta quando si tratta di descrivere l’Open Innovation. Sicuramente la pandemia è stata come un master di innovazione collettiva, in cui mai, come in questi ultimi dodici mesi, chiunque è stato chiamato ad innovare e a reinventare ogni vecchia abitudine. Lo sanno i lavoratori, gli studenti, gli insegnanti, gli imprenditori, i negozianti, i ristoratori. Per questo è arrivato il momento di “innovare l’innovazione”.

Innovare e condividere

L’Open Innovation è un approccio all’innovazione in base al quale le imprese, per gestire il cambiamento e stare al passo con il mercato si affidano anche a idee, risorse e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno, in particolare da startup, università, enti di ricerca, fornitori e consulenti.

Secondo i dati che emergono dagli studi realizzati dagli Osservatori Startup Intelligence e Digital Transformation Academy e dall’Osservatorio Startup Hi-tech, promossi dalla School of Management del Politecnico di Milano, un’ampia parte delle grandi aziende italiane (ben il 78%) e il 53% delle piccole e medie imprese adotta pratiche di open innovation. Una tendenza evidenziata anche dal nuovo Report Open Innovation Outlook Italy 2021 – realizzato da Mind the Bridge con il supporto di SMAU che sottolinea come siano soprattutto le aziende del settore Energia ad avere approcci più completi al tema. Tra i settori in cui l’Open Innovation viene ampiamente utilizzata spiccano anche l’oil&Gas, multi-utilities, il comparto bancario-assicurativo,  automotive, trasporti, food, distribuzione e Telco, settore tra i primi ad aver intuito i benefici di questo approccio.[1]

Si inserisce in questo scenario in continuo mutamento anche Onde Alte (https://www.ondealte.com/), società benefit di innovazione sociale che offre servizi di consulenza, formazione e open innovation ad aziende e sistema educativo con l’obiettivo di alzare il livello di consapevolezza e di azione verso le tematiche sociali della cittadinanza attiva, del valore condiviso e del bene comune.

L’Open Innovation è per noi un tema molto importante in cui crediamo profondamente perché è la risposta giusta alle nuove sfide del mercato, ma non solo. Infatti, rispetto anche ai recenti avvenimenti, l’Open Innovation deve essere lo strumento per cercare percorsi alternativi e sviluppare nuove soluzioni.” – racconta Massimiliano Ventimiglia, founder della società Onde Alte. “Per questo motivo crediamo e sosteniamo sempre iniziative in cui c’è anche una ricaduta positiva sulle persone e sull’ambiente in cui viviamo perché siamo convinti che il proposito e l’impatto di ciò che facciamo siano la vera essenza delle azioni capaci di generare un miglioramento e cambiamento positivo”

Il corso di Open Innovation di Onde Alte con Feltrinelli

In un momento di grande incertezza, è necessario restare continuamente (in)formati cercando un equilibrio sano e sostenibile tra le crescenti capacità della tecnologia e le esigenze umane. Solo questa alchimia può creare vera innovazione e per farlo è indispensabile la formazione.

Per questo motivo Onde Alte, per approfondire i benefici dell’Open Innovation, terrà un corso con Feltrinelli Education (https://www.feltrinellieducation.it/), la prima piattaforma di lifelong learning lanciata da un editore con l’idea di mettere in relazione i migliori talenti del mondo culturale, artistico, economico e scientifico con i più moderni format di formazione professionalizzante.

Il corso di Open Innovation sarà in formato digitale, da mercoledì 19 maggio a sabato 5 giugno 2021, per una durata complessiva di 16 ore (di cui 12 ore di lezioni digitali live e 4 ore di studio). La formazione sarà incentrata nella prima parte sui paradigmi dell’Open Innovation e i benefici rispetto all’innovazione tradizionale (“Closed Innovation”). 

La seconda parte, invece, sarà dedicata alla sperimentazione attraverso la progettazione di una strategia aziendale di Open Innovation.


[1] https://mindthebridge.com/open-innovation-italy/

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