“Più donne leader ci sono, più cresce l’Italia”. Lo ha detto la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, nel videomessaggio trasmesso al W Leadership Summit 2025, in corso a Milano.
“Iniziative come questa hanno il grande merito di dare al Legislatore gli spunti e i contenuti su cui lavorare per fare crescere sempre di più la partecipazione femminile al mondo del lavoro”, ha evidenziato Calderone, che ha iniziato raccontando la sua esperienza personale.
“Sono molti i tetti di cristallo che ho dovuto infrangere con la mano per raggiungere i miei risultati da professionista” – ha ricordato – “Lo sforzo individuale, familiare e professionale è stato notevole. Questa consapevolezza del percorso mi fa guardare all’incarico come ministra del Lavoro e delle Politiche sociali sentendo forte la responsabilità del mio ruolo, in un governo che per la prima volta nella storia italiana è presieduto da una donna. Un cambiamento storico e insieme il segno dei tempi”.
Tuttavia, “il ritardo strutturale rispetto all’occupazione femminile, che ha radici profonde di lungo corso, ha ancora ampi riflessi sulla nostra società, nonostante una curva positiva per quanto riguarda l’uguaglianza di genere”, ha ammesso la ministra, spiegando che quello verso la parità “è un progresso lento, che ha uno dei suoi punti cardine nella legge Golfo-Mosca del 2011, dopo la quale la presenza delle donne nei cda è via via cresciuta da quel 7% registrato nell’anno di approvazione della norma. Non è un percorso lineare e scontato, ma esiste”.
Per Calderone, “creare le condizioni perché le donne possano lavorare a qualunque livello è prima di tutto un atto di giustizia sociale”.
La ministra ha quindi ricordato che “la disoccupazione femminile in Italia è molto più ampia rispetto alla media europea. E anche per questo motivo la Commissione europea ha dato il via libera alla nostra misura di decontribuzione in favore delle donne, potenziata ulteriormente al Sud e allargata anche ai settori come quelli Stem dove il gender gap è considerevole”.
“L’occupazione in Italia è in grande crescita, la disoccupazione è rientrata nella media europea. Sono dati oggettivi che ci spingono a lavorare per migliorare ancora gli indicatori, soprattutto per quelle fasce di popolazione meno rappresentate nel mondo del lavoro, giovani e donne, in particolare residenti al Sud e nelle isole. Metà di quel milione di posti di lavoro in più sono occupati oggi da donne, ma l’orizzonte è fare in modo che la prospettiva e le possibilità che le giovani donne si fanno sia sempre di più oltre le professioni a storica vocazione femminile”.
In particolare – ha evidenziato Calderone – “è sulle professioni Stem che si gioca il futuro ruolo delle donne nel mondo del lavoro. So benissimo che c’è ancora molto lavoro da fare, ci sono tantissimi ostacoli di natura culturale e sociale che vanno affrontati e superati. Con le norme non si risolvono tutti i problemi ma certamente le misure di promozione in positivo possono aiutare, proprio per combattere le discriminazioni negative che affliggono tante donne. È quello che abbiamo fatto e che facciamo con il decreto coesione e con il bonus donne. È quello che cerchiamo di fare con un investimento strutturale in formazione e quello che vogliamo fare sempre di più per garantire una work life balance che metta al centro la condivisione dei carichi di cura e che può fare la differenza soprattutto per le donne”, ha concluso la ministra.








