Nella riunione di giovedì scorso, la Bce non ha modificato la propria politica monetaria; eppure, anche a seguito delle dichiarazioni fatte dalla Presidente Lagarde in conferenza stampa, il risultato è stato di accrescere l’incertezza riguardo alle prospettive economiche dell’euro-area. Il ridimensionamento dell’espansione monetaria, definito a metà dicembre 2021, è apparso di portata troppo modesta rispetto alla mutata valutazione dell’inflazione; l’insistenza sulla necessità di attendere riscontri empirici più netti ha seminato dubbi circa la fondatezza di precedenti proiezioni; la reticenza nell’ammettere imminenti svolte monetarie, peraltro incorporate nelle reazioni dei mercati finanziari, ha suggerito dissensi in seno al Consiglio direttivo della Bce.
Sarebbe tuttavia errato, oltreché ingeneroso, addossare alla banca centrale la responsabilità di una rappresentazione troppo complessa dell’attuale realtà economica nell’euro-area. Le scelte di politica monetaria, che la Bce è attualmente chiamata a effettuare, sono infatti costrette fra l’incudine e il martello. L’atteso incremento nella struttura temporale dei tassi di interesse di mercato raccomanda graduali restrizioni monetarie, così da evitare successivi interventi drastici e destabilizzanti; la necessità di facilitare quelle politiche nazionali espansive, che – anche in Paesi dell’Ue con limitata capacità fiscale – sono essenziali per l’efficace esecuzione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr), milita invece a favore di una prosecuzione dell’intonazione monetaria espansiva.
La tensione, creata da tali vincoli, è poi aggravata dall’incerto andamento del tasso di inflazione di medio periodo nell’euro-area (e negli Usa) e dalla connessa difficoltà di perseguire l’obiettivo della stabilità dei prezzi. In un quadro così variegato, vi è un elevato rischio di condannarsi all’impotenza decisionale. Se vuole limitare tale rischio, la Bce ha una sola via praticabile: combinare la propria politica monetaria con quel temporaneo caposaldo di politica fiscale accentrata della Ue rappresentato da Next Generation Eu.








