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Marcello Messori (economista): «Contro la stagflazione FED e BCE hanno due strategie diverse»

“A Sintra, la presidente della Bce Lagarde e il presidente della Banca centrale statunitense (Fed) Powell hanno assunto posizioni diverse rispetto ai rischi di stagflazione che stanno caratterizzando le due aree economiche.

Powell ha affermato che la Fed sta attuando una stretta monetaria per porre sotto controllo le eccessive tensioni inflazionistiche nell’area”.

Lo sostiene l’economista Marcello Messori.

“Il perseguimento di tale obiettivo, che si baserà su ulteriori e ripetuti aumenti nei tassi di interesse di policy e su riduzioni della liquidità in circolazione, non sarà indebolito da un’eventuale recessione dell’economia statunitense.

Lagarde, pur ribadendo che il mandato della Bce è la stabilità dei prezzi, ha insistito sul fatto che il prossimo futuro sarà caratterizzato da dinamiche inflazionistiche più elevate che in passato” spiega Messori dalle colonne del magazine digitale Inpiu.net.

“L’ovvia implicazione è che la Bce non potrà opporsi a questa tendenza, così che la politica monetaria dovrà lasciare maggiore spazio alle politiche di bilancio.

Le diverse posizioni assunte dai presidenti della Bce e della Fed sembrano aprire più promettenti prospettive di crescita per l’euro-area che per gli Usa.

Di fatto, anche se si dissente dall’ottimismo di Powell circa l’attuale stato di salute dell’economia statunitense e si mettono in conto indesiderati blocchi nella politica fiscale dopo le elezioni di mid term, è vero l’opposto.

La lunga fase espansiva dell’economia statunitense, duramente ma brevemente interrotta dallo shock pandemico, e l’attuale buon andamento del suo mercato del lavoro rendono gestibile una recessione che superi molti squilibri e getti le basi per una stabile ripresa.

Le difficoltà dell’economia europea, che ha realizzato un rilevante rimbalzo nel 2021 ma che è assai più vulnerabile rispetto allo shock bellico e ai problemi sociali, richiederebbero invece un innovativo policy mix capace di controllare l’inflazione senza compromettere la crescita.

La realizzabilità di tale policy mix è, però, compromessa dalle incertezze della Bce e dalle debolezze politico-istituzionali dei maggiori stati-membri dell’euro-area” conclude Messori.

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