La strada per la prossima legge di Bilancio fa tappa al raduno della Lega di Pontida, tra la promozione del rating di Fitch e il monito sull’assenza di “tesoretti”, come ha già ricordato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che dal palco di Pontida ha spiegato che “per chi fa il ministro bisogna distinguere quello che è cuore e quello che è mente”.
Il 2 ottobre andrà trasmesso alle Camere il documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp) che sostituisce la vecchia Nadef e domani la pubblicazione dei Conti economici nazionali sul 2024 da parte dell’Istat mostrerà quanto è stretta la strada fino all’approvazione della manovra, nonostante la tacca in più sul rating di Fitch appena incassata.
“Il cuore si confronta ogni giorno con la mente, con la razionalità, con il dover svolgere il proprio ruolo in modo responsabile, avendo ben presente che ogni euro che spendiamo è un euro che deve essere chiesto in tasse ai cittadini”, ha osservato Giorgetti, sottolineando che “c’è da essere rigorosi su come si spendono i soldi”.
E per il ministro “l’obiettivo è ridurre il carico fiscale ed è anche quello di arrivare alla pace con i contribuenti”.
E se da una parte il titolare del Tesoro deve bilanciare cuore e razionalità, dall’altra c’è “anche la responsabilità pesante di custodire i vostri risparmi, quelli messi nei Btp o nei Bot. Chi lo ha fatto confida che ci sia un governo responsabile”.
E Giorgetti ammette: “Questo è un peso, lo posso dire tranquillamente”, aggiungendo che “per andare avanti bisogna essere a posto con la propria coscienza e con la coscienza di Pontida”.
Giorgetti ha inoltre ricordato che “c’è il cuore che batte qui e ci lega alle nostre tradizioni che continuano e durano nel tempo, radici che però possono sopravvivere soltanto se abbiamo presente i valori che ci sono stati insegnati su questo palco”.
E ha sottolineato che “c’è un capo e ci vuole rispetto per la gerarchia altrimenti finiremo come tutti gli altri”.
Il leader del Carroccio dal canto suo si è detto “sicuro che le banche italiane daranno il loro contributo per aiutare chi non ce la fa”, come d’altronde ha lasciato intendere lo stesso Giorgetti nell’intervento di sabato al Festival di Open.
L’anno scorso, ha ricordato Salvini, le banche “hanno guadagnato più di 46 miliardi. Penso che chiederemo un contributo non alle piccole, ma alle grandi banche”.
“Non penso che se guadagneranno solo 42-43 miliardi, in quei palazzi della finanza avranno difficoltà a fare la spesa”, ha chiosato.
Per la Lega l’obiettivo è di “estendere la flat tax a tutte le lavoratrici e lavoratori italiani, pagare di meno per pagare tutti e incentivare a lavorare di più”, ma anche “cancellare 170 milioni di cartelle esattoriali dell’Agenzia dell’Entrate, liberare 20 milioni di italiani dal giogo di un fisco non sempre amico”.