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Il presidente francese Emmanuel Macron: «La guerra è più grave della pandemia. E cambierà per sempre l’Europa. Serve nuovo Recovery»

La guerra in Ucraina sta obbliga i governi europei a «prendere decisioni storiche». Lo afferma il presidente francese, Emmanuel Macron, entrando nella reggia di Versailles per il vertice dei leader Ue. L’Europa «deve cambiare. Ha cambiato sotto i colpi della pandemia, cambierà ancora di più sotto i colpi della guerra. Per questo dobbiamo essere lucidi ed ambiziosi».

Chi si oppone al Recovery di guerra

Macron vorrebbe che l’Ue sfoderasse un altro Recovery, da duecento miliardi di euro, per finanziare la Difesa e l’autonomia energetica dell’Unione. Una proposta però che non raccoglie, almeno non ora, il favore dei falchi, guidati ancora una volta dai Paesi Bassi. Il premier olandese, Mark Rutte, ospite da Macron già ieri, ha spiegato che «nel Next Generation ci sono già tanti fondi» e quindi andrebbero usati prima quelli ed eventualmente aprire successivamente il dibattito su altri strumenti europei.  

Dombrovskis dice no

Da parte sua, la Commissione europea sembra avere lo stesso orientamento. O comunque è quello del vicepresidente Valdis Dombrovskis. In un’intervista al Financial Times ha spiegato che la prima risposta degli Stati membri è «sfruttare la capacità inutilizzata del Recovery plan da 800 miliardi di euro. In particolare, i Paesi che non hanno ancora usufruito della quota prestiti hanno tempo fino all’agosto 2023 per farlo e potrebbero usare quei fondi per favorire l’indipendenza energetica dalla Russia. L’Italia ha però già impegnato anche la parte totale dei prestiti». 

La soluzione sono gli eurobond

Il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, già martedì aveva confermato che «la Commissione non sta considerando una nuova emissione di eurobond per finanziare le spese per energia e Difesa». 

«Potrebbe essere l’iniziativa di qualche Stato membro», aveva evidenziato. Ma anche a livello di Consiglio europeo, i funzionari insistono che per rafforzare la Difesa gli Stati faranno affidamento sulla spesa nazionale (vedi i cento miliardi annunciati dalla Germania) mentre l’energia rientra già nei Piani nazionali di ripresa e resilienza. In ogni caso sarà tema di dibattito del vertice che si tiene oggi e domani a Versailles, a cui partecipa il presidente del Consiglio Mario Draghi. 

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