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Luigi Gubitosi lascia la Tim. Pietro Labriola nominato Direttore Generale. Ecco cosa succede adesso

Finisce il mandato di Luigi Gubitosi alla guida di Tim. Alla fine non c’è stato bisogno di alcuna votazione: il cda del gruppo tlc, venerdì scorso, al termine di una riunione durata circa sei ore, ha preso atto della lettera inviata dall’ad con la quale lo stesso ha rimesso le deleghe e ha provveduto ad assegnare i poteri del ceo al presidente Salvatore Rossi.

Tra le deleghe rimesse da Gubitosi c’erano anche quelle legate alla direzione generale, assegnate a Pietro Labriola, attuale amministratore delegato di Tim Brasil, che manterrà la carica all’interno della controllata contestualmente alla nuova nomina a dg. Gubitosi rimarrà quindi in consiglio ma senza più poteri.

Il Cda di Tim su proposta del Comitato Nomine e Remunerazione, in applicazione del Piano di successione, ha deliberato di nominare come Direttore Generale, Pietro Labriola, che manterrà la carica di Ceo della controllata Tim S.A., determinandone attribuzioni, facoltà e poteri, in modo da garantire assoluta continuità e stabilità nella gestione aziendale.

Al contempo al presidente Salvatore Rossi sono state attribuite responsabilità e deleghe relative a Partnership & Alliances, Institutional Communications, Sustainability Projects & Sponsorship, Public Affairs, nonchè la responsabilità di gestione degli assets e delle attività di Tim di rilevanza strategica per il sistema di difesa e di sicurezza nazionale.

Il nuovo assetto di vertice della società garantisce da subito, nell’interesse di tutti gli stakeholder, la piena operatività del Gruppo. Assicura, inoltre, in una fase così articolata una guida coesa, salda e determinata nella piena valorizzazione delle capacità operative della società e del posizionamento sul mercato, nel rispetto del ruolo di tutti gli azionisti e degli altri stakeholder coinvolti.

La soluzione di governance individuata costituisce un passo essenziale del processo di CEO Succession Planning, sul quale continua l’impegno del Consiglio nel suo insieme e, in particolare, del Comitato per le Nomine e la Remunerazione, assistito dall’advisor Spencer Stuart. Impegno teso a definire una leadership esecutiva di medio termine della società stabile e duratura, che tenga conto dell’evoluzione dell’assetto societario complessivo di TIM e del relativo perimetro di attività.

Labriola vanta un’esperienza professionale tutta spesa all’interno del settore delle telecomunicazioni. Negli ultimi 20 anni ha operato all’interno del Gruppo TIM in ruoli diversificati di crescente responsabilità fino ad assumere la guida complessiva delle attività del Gruppo in Brasile.

L’assoluta internazionalità e la riconoscibilità come uno dei maggiori esperti delle tematiche relative al mondo delle telecomunicazioni e all’innovazione caratterizzano il suo profilo. Labriola non risulta in possesso di azioni Tim. Per agevolare i processi interni in una fase di intenso lavoro, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di dotarsi di un Lead Independent Director, con le attribuzioni previste dal Codice di corporate governance di Borsa Italiana, chiamando ad assumere la carica la Consigliera Paola Sapienza.

Il Cda di Tim, in relazione alla manifestazione di interesse indicativa e non vincolante inviata da Kkr lo scorso 19 novembre, riservandosi di valutare ogni opzione strategica nell’interesse della società e degli stakeholder ha istituito, su proposta del Comitato per il Controllo e Rischi un Comitato ad hoc costituito dal Presidente del Consiglio di Amministrazione Salvatore Rossi e da quattro Amministratori Indipendenti: il lead independent director Paola Sapienza e gli amministratori Paolo Boccardelli, Marella Moretti e Ilaria Romagnoli.

Il comitato avvierà tempestivamente e svolgerà, con il supporto degli advisor che all’uopo provvederà ad incaricare, tutte le attività istruttorie propedeutiche all’analisi del contenuto della Manifestazione non vincolante. Le attività e istruttorie del comitato saranno condotte secondo le migliori prassi al fine di consentire al Consiglio di valutare compiutamente la portata, il contenuto, le condizioni e le conseguenze della Manifestazione non vincolante, nonchè maturare e assumere, in maniera adeguatamente informata, le determinazioni in relazione alla stessa per quanto di propria competenza. Il cda non ha comunque ancora nominato gli advisor per la due diligence nè quindi fatto passi avanti sull’apertura di una data room.

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