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Lucio Caracciolo: «Se fallisce Draghi, fallisce l’Italia. E vi spiego perché»

Il governo Draghi – afferma Lucio Caracciolo – è spartiacque.

Perché se Draghi fallirà, fallirà l’Italia. Se riuscirà, avremo un’altra repubblica.

Presidenziale di fatto se non di diritto, perché la selezione dei ministri di questo esecutivo è funzionale al trasferimento di Draghi al Quirinale.

“Scopo di questo governo è impedire la morte dell’Italia. In senso stretto. Abbiamo qualche mese di tempo per rimettere in moto l’economia e limitare le ricadute sociali e soprattutto culturali della crisi sanitaria sfruttando al meglio i fondi straordinari europei”.

“Per volgere il vincolo esterno, autodichiarazione di manifesta incapacità a essere Italia, in vincolo interno”.

“Così dimostrando anzitutto a noi stessi e poi alle potenze cui ci siamo affidati – la Germania sotto il profilo economico, l’America riferimento strategico, con la Francia anello di congiunzione fra le due – che meritiamo di esistere” scrive Caracciolo in un editoriale per il quotidiano La Stampa.

“Prova del nove è la gestione dei finanziamenti comunitari che dovremmo incassare non gratuitamente nei prossimi mesi e anni, a patto di produrre progetti decenti integrati in una strategia di ricrescita economica”.

“Per questo abbiamo Draghi, il solo leader italiano riconosciuto per tale nel mondo. Perché si è dimostrato, da supertecnico gestore della Banca centrale europea, politico finissimo” scrive il politologo ed economista.

“La sua non spontanea discesa alla guida del governo ci garantirà qualche mese di respiro. Se non sapremo usarli verremo accomodati dietro la lavagna. Ridotti a mero oggetto geopolitico. Terra di nessuno. Cioè di tutti. Landa inerte, sfrangiata”.

“Con il Nord officina (franco) tedesca e il Sud avanguardia del caos africano. La fine della Prima Repubblica si svelerebbe inizio del dissolvimento dello Stato unitario. Ciò che nessuno, nel sistema euroatlantico, vuole”.

“Ciò che molti, nemici di quel sistema cui apparteniamo anche se spesso lo dimentichiamo, anelano”.

“Per usare la Penisola senza Italia quale ponte verso il cuore dell’Europa”.

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