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Luca Gualtieri (Milano Finanza): «Il credito durante la pandemia è stato spinto dalla garanzia pubblica»

La garanzia pubblica che ha spinto il credito durante la pandemia. Ne parla Luca Gualtieri su Milano Finanza citando un working paper pubblicato dalla Banca d’Italia: “Nei primi mesi della pandemia, quando l’emergenza della liquidità incalzava il tessuto produttivo, un euro di credito garantito ha creato quasi un euro di finanziamenti addizionali per molte aziende italiane.

Il documento – scrive Gualtieri – mette sotto la lente lo strumento delle garanzie pubbliche che il governo italiano ha potenziato all’inizio della pandemia e, nello specifico, la sua capacità di generare credito addizionale.

«Tra aprile e giugno 2020 i prestiti assistiti da garanzia sono stati in ampia misura addizionali rispetto al credito preesistente», spiega il paper, «soprattutto quelli garantiti al 100%, per i quali ogni euro di garanzia ha generato 0,84 euro di credito addizionale».

Per i programmi con copertura al 90 o all’80% il moltiplicatore si è invece attestato a quota 0,5-0,6. Questo effetto volano è stato significativo nei primi mesi della pandemia, quando maggiori erano i problemi di liquidità per il tessuto produttivo e si è ridimensionato nel periodo successivo.

«Il moltiplicatore è calato nel tempo, in particolare per i finanziamenti completamente garantiti, mentre il pil iniziava a recuperare e i bisogni di liquidità delle aziende si attenuavano».

Dal paper di Bankitalia emerge un altro dato interessante: nel caso dei finanziamenti con garanzia inferiore al 100% i prestiti erogati da banche più patrimonializzate hanno mostrato maggiore addizionalità.

Queste analisi – sottolinea Gualtieri – arrivano in un periodo in cui il dibattito sul futuro delle garanzie pubbliche rimane vivace. Inizialmente, con il graduale attenuarsi della pandemia, il governo aveva immaginato un ritorno alla normalità anche per gli strumenti di sostegno al credito.

Non si sarebbe trattato di un ritorno al regime pre-Covid ma di un periodo di phasing out che avrebbe accompagnato banche e imprese verso la stabilizzazione.

Il perdurare della pandemia, la guerra in Ucraina e la fiammata dei prezzi hanno però rimesso sotto pressione il sistema produttivo e da più parti si fa avanti la richiesta di mantenere la rete dei sostegni. Un aspetto su cui si sta ragionando – conclude – è il mantenimento della garanzia all’80%, anche per il secondo semestre.

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