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Lombardia: il comparto delle Scienze della vita incide per il 12% del Pil regionale | L’analisi della Regione

Il tema della ricerca nel settore delle Scienze della vita è una questione di primaria importanza per Regione Lombardia. Il nostro territorio può vantare un’eccellenza su scala nazionale in questo settore legata all’attività delle nostre università e dei nostri centri di ricerca pubblici e privati. Il comparto incide inoltre per oltre il 12% sul totale del Pil lombardo come valore aggiunto, con ricadute economiche importanti,” ha dichiarato l’assessore di Regione Lombardia università, ricerca e innovazione, Alessandro Fermi, che questa mattina ha aperto i lavori della seconda giornata di ‘Meet in Italy for Life Sciences’, evento organizzato dal cluster Alisei a Palazzo Lombardia e incentrato per l’edizione 2025 sulle opportunità legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Al convegno ha preso parte, tra gli altri, anche Alessandra Gallone, consigliere delegato del ministro dell’Università e della Ricerca.

“La sfida è quella di dispiegare appieno tutto il potenziale di questo settore, insito nel Dna stesso della Lombardia, attraverso politiche che mettano a disposizione risorse adeguate e permettano la realizzazione di sinergie virtuose tra soggetti pubblici e privati,” ha spiegato Fermi, aggiungendo che “in questo contesto il Pnrr è una grande opportunità e fino ad oggi ha portato un grande salto in avanti in investimenti tecnologici. L’obiettivo è sfruttare al meglio queste risorse nell’ambito di progetti che abbiano ricadute concrete per il territorio, in un contesto dove venga favorita la proficua collaborazione tra pubblico e privato.”

Altro tema chiave evidenziato dall’assessore – fa sapere Regione Lombardia in una nota – è stata l’importanza di un’adeguata valorizzazione della mole di dati che le attività di ricerca portate avanti in Lombardia mettono a disposizione.

Abbiamo un capitale straordinario di dati clinici raccolti nel corso degli anni che – ha detto – usiamo solo in minima parte: eppure queste preziose informazioni sono fonte di sviluppo scientifico ed economico. Per questo dobbiamo favorire la loro accessibilità ai ricercatori nella forma più armonizzata possibile. Sui big data si giocherà un’importante partita, legata anche ai nuovi sviluppi dell’intelligenza artificiale, in cui la Lombardia potrà dimostrare ancora una volta il suo ruolo di apripista a livello nazionale.”

A ribadire l’importanza di una visione globale alle Life Sciences è stata anche Gallone, che ha sottolineato in particolare la necessità di una “collaborazione virtuosa tra Stato e Regioni per promuovere il più possibile il settore delle scienze umane, favorendo il dialogo proficuo tra mondo della ricerca e mondo economico,” in modo da tradurre i progetti in risultati concreti. “È fondamentale – ha concluso – che le imprese siano pronte ad accogliere tutte le innovazioni.”

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