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[Lo scenario] Il debito pubblico restringe il campo d’azione del Governo Meloni

Secondo quanto evidenziato dal Rapporto di Previsione Prometeia, «la pandemia, e ora il caro energia, lasciano il nostro Paese con un fardello di debito pubblico su Pil appesantito di oltre 15 punti percentuali rispetto al periodo pre-Covid (oltre il 149% nel 2023)». Il report evidenzia come «la sospensione delle regole di bilancio europee, vale a dire l’attivazione della general escape clause del Patto di stabilità, è al momento valida fino a fine 2023, ma rimane comunque il problema di come ridurre la massa di debito accumulato in presenza di una politica monetaria avviata stabilmente verso un approccio più neutrale».

«Dopo anni di massicci acquisti da parte della Bce di titoli di stato, tali per cui oggi il 30% del debito pubblico italiano è detenuto dall’Eurosistema – fa notare l’istituto di ricerca di Bologna – il Paese dovrà confrontarsi con un contesto meno favorevole per la sua collocazione. Il livello del debito pubblico e il suo rifinanziamento si confermano dunque tra i principali rischi per la nostra economia».

Secondo Prometeia, l’impostazione della politica di bilancio del nuovo esecutivo non potrà non rimanere nel solco di un controllo dei conti pubblici, non facendo però mancare il supporto a famiglie e imprese. Prometeia ritiene comunque che non verrà meno lo sforzo necessario perché il Pnrr sia attuato secondo i programmi.

«È noto» sottolinea il Rapporto «che l’aumento dei prezzi rappresenta un fatto imprevisto e un ostacolo per l’implementazione di alcune misure. Al problema andrà trovata soluzione, in accordo con le autorità europee, pur procedendo con gli investimenti e le spese indicate, sia per gestire la transizione climatica che per sostenere la crescita. Investimenti tanto più necessari nel mondo che uscirà dopo la “guerra del gas”, in cui la transizione climatica verso la decarbonization non sarà più rimandabile».

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